giovedì 9 agosto 2012

Roubini vs. Prodi: l’euro (non) ci ha salvato


(Oggi per voi un’autentica chicca per palati raffinati. Qualcuno se la ricordava? Era un po’ che l’avevo sul telaio, aspettavo che ve lo meritaste: e ve lo siete meritato, oh, quanto ve lo siete meritato. rockapasso si rotola in terra dalle risate ogni volta che apre la pagina del FQ...)


Lasciamo da parte l’ironia, il sarcasmo. Dimentichiamoci Swift e Sterne (e pure quante cose ho imparato dal gesto dello zio Tobia).  Ci potrà tornare utile, come sempre, il Gaddus, quello che diceva di non avere “a' numeri, ai chiari e veri e istruttivi numeri della statistica [...], quell'orrore che hanno taluni sofi o sofoni solo immersi nella categoria qualitativa” (Eros e Priapo, VIII). E sì che i sofoni sono sempre in eccesso di offerta (nomen omen)...

Qui si tratta di arbitrare un incontro che fa tremar le vene e i polsi, lo scontro finale fra due autentici colossi dai piedi di balsa, inventori di una storia falsa (anzi, in realtà di due storie false, ma così non farebbe rima). Facciamo così: organizziamolo come il classico duello alla pistola: un colpo a distanza di cinque... passi? No, anni: comincia Roubini nel 2006.

Lo spettacolo è cruento e se ne sconsiglia la visione ai piddini non accompagnati dai padri e dalle madri nobili del Manifesto (esiste ancora?), nonché alle merlettaie cerchiobottiste e bandwagoner. Si tratta infatti dell’ennesima dimostrazione del fatto che come sarebbe andata a finire (tagli dei salari) era chiaro, a tutti e da sempre, e che quindi “comunisti” (inclusi i quotidiani) e “sindacalisti” che hanno appoggiato questo progetto o sono persone dalla limitata capacità di comprensione, o sono assi da 30 denari (lascio decidere a loro, il problema non mi appassiona: sono comunque politicamente morti. Quanto mi piaccio quando esercito la sapiente arte della mediazione! Ma qual è il termine medio fra un fesso e un Giuda? Schneider, hai un’idea?)

Attacca Roubini (2006)

Il 30 gennaio 2006, su lavoce.info, Nouriel Roubini preconizzava per l’Italia la fine dell’Argentina. Dopo aver fatto le sue scontate devozioni dicendo che lui alla moneta unica gli aveva sempre voluto bene (e ci mancherebbe!), che la moneta unica aveva avuto finora successo determinando convergenza nominale (questa è ovviamente un’affermazione opinabile e voi sapete perché, visto che ve l’ho spiegato a Cesena, e del resto che le cose non stiano così è chiaro anche a omodossi come Zingales), dopo queste superflue abluzioni rituali, sciacquatasi ben bene la bocca con una sorsata di scemenze, il nostro entrava in medias res dichiarandosi preoccupato perché vedeva che alcune economie, fra le quali quella italiana, crescevano molto poco. Alla convergenza nominale si associava così, guarda un po’, divergenza reale (del prodotto). Ohibò! Ma chi se lo sarebbe aspettato (a parte il buon Tony e uno sparuto stuolo di premi Nobel?).

Diceva quindi il buon Nouriel:

“Il divario nella crescita è anche una grave minaccia per l’Unione monetaria. Sempre più commentatori notano come i diversi paesi reagiscano in modo diverso a queste sfide. Daniel Gros ha mostrato che la Germania ha reagito con ristrutturazione industriale, taglio del costo del lavoro e "deflazione competitiva". Per parte mia, sostengo che l’Italia ha fatto poco e sperimenta una "stagdeflazione", ovvero una combinazione di stagnazione e deflazione. In Italia il costo del lavoro, come ha dimostrato Gros, è cresciuto del 20 per cento se paragonato a quello tedesco, mentre la quota italiana nel commercio è caduta del 20 per cento, sempre in confronto alla Germania. Problemi di competitività simili riguardano Grecia, Portogallo e Spagna.”

(by the way, vedete che non mi sono inventato nulla, e vedete che questa è esattamente la spiegazione che danno i dati riportati in questo blog: che la Germania abbia praticato una deflazione competitiva è cosa chiara ai massimi economisti europei di più stretta ortodossia. Se i troll del FQ non sono d’accordo, ce ne faremo una ragione: non impediremo certo ai nostri avversari di dare ripetuta prova della propria scemenza! Caso mai, vedete, i miei colleghi non arrivano a capire che questa deflazione è stata finanziata con spesa pubblica, e che quindi la Germania è stata sleale due volte: la prima, perché ha fatto le riforme senza coordinarsi con noi, cioè per fotterci, alla faccia della retorica dell’‘uniti si vince contro la Cina’; la seconda perché per fotterci ha fatto strame delle regole europee, e in particolare del Patto di stabilità, come vi ho spiegato qui).

E proseguiva, Nouriel, l’angelo del default:

“la mancanza di serie riforme fa crescere il rischio che l’Italia possa finire come l’Argentina. Non è inevitabile, ma se l’Italia non intraprende le riforme necessarie, non si può escludere una sua uscita dall’Unione monetaria nei prossimi cinque anni.
Come l’Argentina, l’Italia affronta infatti una crescente perdita di competitività dovuta a una moneta sopravvalutata, con rischio di caduta delle esportazioni e crescita del deficit di parte corrente. Il rallentamento della crescita peggiorerà deficit e debito pubblico e lo renderà potenzialmente insostenibile nel tempo. E se la svalutazione non può essere usata per ridurre i salari reali, la sopravvalutazione del tasso reale di cambio sarà annullata attraverso un lungo e penoso processo di deflazione di salari e prezzi. La deflazione, però, manterrà alti i tassi reali e renderà più acuta la crisi di crescita e di bilancio. Senza le necessarie riforme, il circolo vizioso della stagdeflazione imporrà all’Italia l’uscita dall’Unione monetaria, il ritorno alla lira e il ripudio del debito denominato in euro.
Alcuni sostengono che l’Italia o altri paesi dell’Unione monetaria nella sua stessa situazione non usciranno dal sistema <...> Ma basta guardare a quello che è successo in Argentina: ha svalutato e dati gli effetti di bilancio del deprezzamento sul debito in dollari, è stata costretta a "pesizzare" il suo debito in dollari. Allo stesso modo, l’Italia sarebbe costretta a "lirizzare" il suo debito in euro. Se l’Italia dovesse uscire dall’Unione monetaria il ripudio interno e verso l’estero, privato e pubblico, del debito denominato in euro sarebbe inevitabile. E uno Stato sovrano può fare tutto ciò – uscita dall’Unione monetaria, ritorno alla valuta nazionale e ripudio del debito in euro – senza tener conto dei vincoli legali e formali imposti dal Trattato dell’Unione monetaria con le clausole sulla non ammissibilità di una uscita dall’Unione.
Non è fantascienza, l’Argentina lo dimostra.”

A parte che queste clausole non mi risulta ci siano, e a parte il solito, eterno, stantio, risaputo, stomachevole, insulso, richiamo alle riforme (che non si sa mai quali siano, perché nessuno lo dice, ma ormai abbiamo capito di cosa si tratti...), a parte il richiamo al debitopubblico, senza alcun cenno a quello privato (ma Roubini, da buon economista di sinistra americano, non può attirare troppo l’attenzione sul debito privato, altrimenti sarebbe costretto ad ammettere che l’esplosione di questo debito nell’era Clinton non è stata un fatto positivo, e anche lì, sai, bisogna dire che la colpa è sempre e comunque di B., come da noi... solo che lì B. sta per Bush!), bene, a parte questi dettagli, direi che un bel 29 se lo merita, no? In fondo, lui è solo un economista, e non è mica colpa sua se l’economia gliel’hanno insegnata così...

Risponde Prodi (2011)

Il 31 dicembre 2011 in un articolo apparso sul Messaggero, intitolato (spero a sua insaputa) “L’euro ci ha protetti” Romano Prodi afferma che l’euro ci ha protetto per otto anni, poiché la discesa dei tassi di interesse ha reso possibile “il mantenimento dell’equilibrio finanziario anche nei paesi pesantemente indebitati” (e sui tassi di interesse vedi sopra alla voce Cesena). L’euro quindi si salverà perché “la sua caduta non conviene a nessuno <...> Mentre la Germania perderebbe ogni vantaggio commerciale con una valuta in salita verso le stelle, l’Italia si ritroverebbe di nuovo nel gorgo dell’inflazione e dell’oppressione di insostenibili tassi di interesse nominali”.

Un po’ apodittico (in senso retorico), ma vedete il lato positivo: almeno è conciso. E poi l’apodeixis funziona con l’elettore mediano, che di numeri non ne vuole sapere perché “nun c’è portato...”

L’esito dello scontro

Non c’è partita: il duello lascia a terra un’ottantina di chili del noto salume, affettato sottile sottile (mi dispiace per chi lo preferisce a dadetti). Il motivo è evidente: l’attacco di Roubini, pur con i limiti analitici e politici evidenziati, non solo preconizza chiarissimamente quello che sta succedendo oggi, ma descrive con efficacia il motivo per il quale l’euro non solo non ci ha difeso, ma anzi ci ha messo in crisi. Lo so, ci sono tanti sempliciotti che ancora vanno ripetendo “dove andremmo con la nostra liretta”, e che si spingono perfino a dire (quanta tenerezza fanno): “certo, abbiamo problemi, ma con la lira sarebbe peggio”. Che sarebbe come dire: certo, non so nuotare, ma se mi togliessi questa pietra dal collo andrei prima a fondo... Sono quelli che hanno studiato economia guardando Carosello, quelli che pensano che una valuta venga attaccata dalla speculazione perché è “piccola e nera” (come il pulcino Calimero), e che di converso pensano che il rimedio contro la speculazione sia quello di dotarsi di una valuta “grande” (come il pennello di un altra nota pubblicità, ricordate: “per dipingere una parete grande ci vuole un pennello grande...”). Di economisti di questo spessore intellettuale e culturale ne abbiamo una caterva. Perdonatemi se io, per carità di patria, non ne farò i nomi (che del resto, oltre ad essere troppi, non sono sempre eufonici). Voi nei commenti fate come vi pare.

L’inconsistenza di questi argomenti però è palese, e chi poteva (o voleva) capirlo lo ha già capito. Intanto, se la lira fosse stata attaccata perché era “piccola” (la “liretta”, blaterano), rimane da capire come mai nel 1992 valute più “piccole” in termini di massa monetaria circolante e di stock di riserve ufficiali non vennero attaccate: perché non è stato attaccato il fiorinuccio olandese, che anzi si rivalutò, a settembre, del 3.5%? Nel secondo trimestre del 1992 (quello precedente alla crisi) la massa monetaria del fiorinuccio era il 38% di quella della liretta (rispettivamente, 183 e 484 miliardi di Ecu, fonte International Financial Statistics, edizione dicembre 2010). Non solo: le riservuccie ufficialine del fiorinuccio, alla fine del 1991, erano il 46% di quelle della liretta: rispettivamente 33 e 72 miliardi di dollari (fonte: WorldDevelopment Indicators, dove trovate anche la massa monetaria, ma a cadenza annuale, non trimestrale: vedrete che cambia poco). Allora, se la forza di una valuta si identifica con le sue dimensioni, perché non scatenare un attacco sul fiorinuccio? Ricordate come si fa? Chi non se lo ricorda può ripassarlo qui. Visto che la Banca centrale olandese aveva meno riserve per difendere il cambio, l’attacco sarebbe stato più semplice, no? Si sarebbe fatto prima. Tutti a vendere fiorinucci (invece di lirette), e in metà del tempo (visto che le riserve ufficiali erano meno della metà di quelle italiane) la Banca centrale olandese sarebbe stata costretta a svalutare.

Perché non è andata così?

L’obiezione più divertente mi è stata fatta da togarossa (voi non lo conoscete): dice: “be’, però l’Olanda proprio perché è un paese piccolo offriva scarsi guadagni agli speculatori, noi siamo sfortunati perché non siamo abbastanza grandi per difenderci, ma nemmeno abbastanza piccoli per passare inosservati”. Ma scusate? La virtù non si trovava a metà strada fra due vizi? E l’aurea mediocritas? Che facciamo, Aristotele e Orazio li gettiamo così, nel cesso!? Non credo proprio. Scusate: se gli speculatori si comprano 33 miliardi di dollari di riserve a prezzi stracciati (vi ricordo che i governatori delle banche centrali, per difendere il cambio, sono praticamente costretti a svendere valuta pregiata a un prezzo calmierato), e poi li rivendono dopo la svalutazione, bene, poniamo che la svalutazione sia del 20%: alla fine ci guadagnano pur sempre 6.6 miliardi di dollari. Ti sembra poco? Ho capito che con l’Italia ce ne guadagnerebbero di più (il 20% di 72 miliardi è 14.4 miliardi), ma per farlo dovrebbero mobilitare più capitali, affrontare più rischi, e ci vorrebbe forse più tempo. Quindi l’argomento “ci attaccano perché siamo medi” non funziona: ci sono state crisi valutarie in paesi che avevano un Pil minore di un decimo del nostro. Gli speculatori sono oculati: non buttano via niente: un miliarduccio di dollari qua, una sessantina di milionucci là, tutto fa brodo, perché lasciarlo ad altri? Soprattutto non ai cittadini del paese aggredito.

Quindi in questo discorso c’è qualcosa che non torna.

Un aspide è più piccolo di una pecora, ma dovendo scegliere a chi pestare la coda credo che non avremmo esitazioni, no? Pensate che perfino er Palla ha capito subito che non gli conveniva pestare un marasso (che poi lui, il marasso, ma cosa cavolo ci faceva a 2300 metri? Lo vedi che c’è il global warming...) Eppure er palla è più grosso del marasso (e pure di me, bello de papà).

Quindi le dimensioni c’entrano poco. D’altra parte, se adottare una “grande” valuta aiutasse a dipingere pareti grandi... no, pardon, a sfuggire alla speculazione, adesso non saremmo in crisi, giusto? Sì, lo so, qualche sempliciotto (o qualche venduto) continua a ripetere che potrebbe andar peggio. Certo: potrebbe piovere. Scherzi a parte: è ormai evidente a tutti che rinunciare alla valuta nazionale per dotarsi di un pennello, pardon, di una valuta “grande”, non rende un paese meno aggredibile dagli speculatori. Quello che rende aggredibile un paese è la quantità di debiti accumulati verso l’estero: e l’adozione di una valuta troppo forte per le condizioni del proprio paese è la strada maestra per accumulare debiti con l’estero, come ci siamo detti milioni di volte: si importa troppo, si esporta poco, e per coprire la differenza ci si indebita.

E questo Roubini, se pur non chiarissimamente, però lo dice.

D’altra parte, se gli speculatori avessero attaccato il fiorinuccio, cosa sarebbe successo? Semplice! Qualcuno avrebbe venduto, ma qualcun altro (semplicemente, un altro speculatore) avrebbe subito acquistato e la banca centrale non sarebbe dovuta intervenire. Perché? Ma perché i fondamentali del fiorino erano buoni, e quindi non c’erano aspettative di svalutazione: se Tizio avesse venduto, facendo scendere il prezzo, Caio avrebbe comprato, aspettandosi che il prezzo tornasse su. Siccome questo non lo avrebbe pensato solo Caio (ma anche Sempronio, Mevio, ecc.), il prezzo effettivamente sarebbe tornato su, Caio avrebbe guadagnato (poco), e Tizio sarebbe passato a divertirsi in un altro modo. In circostanze simili non occorre nemmeno l’intervento “a sostegno” della Banca centrale (nella fattispecie, quella olandese), e le dimensioni non c’entrano: c’entrano i fondamentali, che determinano se è plausibile o meno che il fiorino (o chi per lui) si trovi in eccesso di offerta. Ragazzi, alla fine è come dicono a Roma: “la robba bbona piace a tutti!”. E quindi il fiorino, acquirenti, li trovava, perché era bbono, aveva dei buoni fondamentali. Perché invece la lira non trovava altri acquirenti oltre la sua Banca centrale? Perché l’Italia aveva i fondamentali sballati, aveva un cambio troppo elevato. Da cosa si vedeva? Dal fatto che era in persistente deficit con l’estero (non pubblico: con l’estero). E il fiorino? Il fiorino no: nei cinque anni precedenti a quello della crisi (cioè dal 1987 al 1991), l’Olanda era stata in persistente surplus delle partite correnti della bilancia dei pagamenti (una media di 2.7 punti di Pil), contro il persistente e crescente (la dinamica conta!) deficit dell’Italia (da -0.3 a -2.4 punti di Pil, con una media di -1.4). Per questo il fiorino si rivalutò, come era naturale che facesse, e la lira si svalutò, come era naturale che facesse. Era innaturale che gli fosse stato impedito di farlo fino a quel momento. Ma sapete, ai difensori del libero mercato che il mercato funzioni dà fastidio, perché quando il mercato funziona bene le opportunità di speculazione diminuiscono (sta scritto in qualsiasi manuale), dato che il prezzo non si discosta sufficientemente dai fondamentali per permettere ai furbi di guadagnare a spese dei gonzi.

E infatti: perché l’Italia aveva un cambio troppo forte? Ma è semplice: perché aveva deciso, come al solito, istigata dai soliti noti, di essere la prima della classe, mantenendo (per i soliti motivi) una parità sopravvalutata all’interno dello Sme, senza che questo riuscisse a ridurre il suo differenziale di inflazione con la Germania (nonostante le profezie di Solone).

La “liretta” quindi non è stata attaccata perché era troppo “debole”, ma perché era troppo forte. Del resto, scusate, se la speculazione gioca al ribasso, non andrà a cercare qualcosa che sta troppo giù: cercherà qualcosa che sta troppo su, no? Questa è logica, il resto è fuffa.

Che poi questo è l’esattissimo motivo per il quale l’euro non ci ha difeso, cioè perché per noi è troppo forte: e infatti, come abbiamo visto più e più volte, la sua adozione ha coinciso con l’accumulazione di importanti quantità di debito privato e pubblico verso l’estero. Si capisce quando parlo? Devo fare un disegnino? No, perché voi avete già capito. E gli altri sono pagati (ancora per poco) per non capire e non far capire. Né Dio né i mercati pagano ogni sabato.

Prendiamo il buono

Che poi, a ben vedere, tornando al duello, il problema non è tanto nell’efficacia dell’attacco di Roubini, quanto nella scarsità della difesa di Prodi, che è evidentemente un autentico autogol. Del maiale non si butta niente, e forse anche dell’economista si può utilizzare qualcosa. A chi ricorda le tante discussioni avute su questo e altri blog con i fessi (scusate: mi dispiace: non è fair, ma la colpa non è mia: è loro) che proprio non vogliono capire che l’euro ha avvantaggiato la Germania, ai Tafazzi di destra e di sinistra col mito della razza ariana, faccio notare che Roubini e Prodi sono d’accordo su una cosa: l’euro ha avvantaggiato la Germania. Più esattamente, Roubini nota che ha svantaggiato l’Italia, ma dato che la Germania è il principale partner commerciale dell’Italia, è chiaro che se l’Italia ha peggiorato la propria posizione, cioè, al netto, ha importato di più, è migliorata la posizione dei partner che gli vendono prodotti, i quali, al netto, hanno esportato di più. E il principale partner è la Germania. Quindi ci possiamo aspettare che sia questa a “piombare” il saldo estero dell’Italia, portandolo giù. Ed è così. Volete vedere? Ecco:


La figura riporta i saldi commerciali bilaterali dell’Italia verso Germania, Francia, Spagna, altri paesi dell’Eurozona (AEZ), Usa, Gran Bretagna, Cina, altri paesi mondiali (ALT), insieme con il saldo commerciale complessivo, cioè verso il mondo (WLD). Il saldo complessivo è la somma algebrica dei saldi bilaterali. I dati vanno dall’adozione dell’euro al 2007 (anno di inizio della crisi e ultimo anno nella versione del database CHELEM che ho qui a disposizione, se qualcuno ha altri dati o mi manda 3000 euro per acquistare uno CHELEM più recente sarò grato; se avete più banda di me connettetevi all’OCSE, e potrete fare un grafico simile che arriva al 2010). Appare evidente come la tendenza negativa del saldo commerciale complessivo (in azzurro, tratto largo) sia dominata da quella del saldo verso la Germania (in nero, tratto largo). I due peggiorano di un ammontare molto simile (-24 il saldo tedesco, -26 quello complessivo).

Contenti? Fidarvi no, vero? Ma se vi dicessi di non buttarvi dalla finestra perché c’è la forza di gravità, cosa fareste, amici fessi? Credo proprio che vi buttereste, vero? Bagnai è comunista (ma comunista de che?), mi vuole ingannare, quasi quasi mi butto. Mi sa che se vi incontro ve lo dico. Ma vediamoci al quinto piano. Se ci vedessimo al secondo potrebbe non bastare. Non fatemi assistere al pietoso spettacolo della vostra agonia. Anche perché certamente spirereste dicendo: “io l’avevo detto che c’era la forza di gravità!”.

Quindi che l’euro ha avvantaggiato la Germania non lo dico io perché sono un bolscevico, un Donald Duck, un “antagonista” (di chi? C’è qualcosa dall’altra parte? C’è un’idea, una persona, una forma di vita che non sia la muffa che cresce sulla parola “riforme”? Ma io con le crittogame non competo). Che l’euro ci ha messo in crisi perché ci ha costretto ad accumulare ingenti quantità di debiti verso l’estero, per finanziare un crescente deficit commerciale, per lo più verso i paesi del Nord, non lo dico perché sono “antitedesco”, come farfuglia qualche traditore. Lo dico perché, come accuratamente ripeto, nella mia totale, vacua, desolante assenza di qualsiasi originalità, mi limito a riportare le parole di tanti saggi e illustri colleghi, inclusi i padri dell’euro. Sono un nano sulle spalle di giganti. Dai piedi di balsa.


Epilogo




(e che non si dica che cito solo Goethe).

(cito pure Sterne, che in effetti è abbastanza di nicchia, ma da Foscolo a Tolstoj se lo sono studiati un po' tutti, e allora perché non farlo anche noi? Ho corretto il link, rinviava a una stampa che sta al Met, ma il link è morto. Lo ho corretto rinviandovi al testo:

—Go—says he, one day at dinner, to an over-grown one which had buzzed about his nose, and tormented him cruelly all dinner-time,—and which after infinite attempts, he had caught at last, as it flew by him;—I'll not hurt thee, says my uncle Toby, rising from his chair, and going across the room, with the fly in his hand,—I'll not hurt a hair of thy head:—Go, says he, lifting up the sash, and opening his hand as he spoke, to let it escape;— go, poor devil, get thee gone, why should I hurt thee?—This world surely is wide enough to hold both thee and me.

Questo per tutti quelli che parlano di ghigliottine, tribunali del popolo, e via dicendo - e quindi finiscono diretti nello spam! Non siamo amerikani, ragazzi, qui queste cose non si usano più.

143 commenti:

  1. E' uno spasso leggerla Bagnai.

    Sono approdato qui perchè ormai la citano da tutte le parti.
    Mi sa che ci torno.

    Però sappia che al momento son traditore, troll, fesso e non ricordo più cosa.
    Insomma son filo-tedesco e se voi levantini ci avete perso con l'Euro .zzz. vostri.

    Che sfiga eh! :-)

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    1. Ma guarda che sarei filotedesco anch'io, se non sapessi come funziona la Germania! Comunque torna a trovarci: un troll spiritoso è un'autentica rarità, un ossimoro umano. E qui tuteliamo la diversità! Se essere citato da tutte le parti vale incontri così interessanti, ben venga anche la notorietà. Viele liebe Gruße aus Sud Tirol. Sto controllando la frontiera per te.

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    2. P.s.: so che tu non lo sai: la Germania funziona così. Sicuro di volerci andare?

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    3. Sotto un mio commento di YouTube longlife2u (quello che sostiene che il suo pensiero sia un "pò" semplicistico) mi ha risposto:

      "ma cosa sei? qualche genere di disoccupata frequentatatrice di centri sociali incazzata col mondo?"
      A parte che dimostra di non capire un tubo perché non sono disoccupata, non ho mai messo piede in un centro sociale e sono incazzata solo con l'élite che causa le crisi per specularci sopra, mi sembra che il commento faccia il paio con quello di luigiza o con quello di quel Julian Wells che, risentito, ci ha lasciato.

      Quello che voglio dire è che o longlife2u e luigiza sono l'ultimo discendente di Friedrich Krupp e il maggiore azionista di Deutsche Bank o proprio non riesco a capire la loro smania di retrocedere a servi della gleba sottopagati e defraudati di diritti in uno stato vassallo della Germania.

      Oltre al fatto che sembrano essere davvero tanto ottusi da "segare il ramo su cui stanno seduti", se anche per pura ipotesi alla fine non lo facessero, non riesco proprio a capire come si possa pensare che le élite del centro governerebbero l'Italia per il bene dei cittadini italiani e non per il loro stesso vantaggio. Quando mai il colonizzatore ha comandato nell'interesse del colonizzato?
      Se avessero tanto a cuore il popolo italiano perché ci stanno facendo tutto questo? Sono loro che ci hanno ridotto così, perché dovrebbero tirarci fuori?

      Purtroppo tra i piccoli "dottor Livore" e gli esaltati ChicagoBoys che si immedesimano nell'1% delle élite mondiali (o che sono disposti a leccargli le suole delle scarpe per un piatto di lenticchie), mi pare che stiano proprio riuscendo benissimo a mettere tutti contro tutti, disgregando la nostra forza di popolo.

      Se a tutto questo aggiungo che non c'è un "punto tecnico di rottura" e che faranno sempre quei minimi interventi che consentiranno di tenerci perennemente comatosi sull'orlo del burrone, divento sempre più pessimista...

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    4. Per quanto riguarda il mercato del lavoro tedesco c'e anche questo.

      http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42399.

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  2. Con gli anni ho sviluppato un forte avversione nei confronti di Prodi, e non a causa della dismissione dell'IRI (cavallo di battaglia dei berlusconidi, non ho mai voluto approfondire) ma per una serie di immense boiate (gravi) che ha sostenuto nel tempo (a parte la più grossa che sappiamo ormai tutti qual'è).
    Prodi ha sempre sostenuto che l'obiettivo della Cina era raggiungere la parità degli scambi con l'occidente.
    Prodi ha sostenuto che l'offerta formativa veramente in grado di risollevare l'economia italiana era quella degli istituti tecnici (insomma, datemi un perito ed io solleverò il mondo), evidentemente bollando come eccesso di offerta la quota già allora consistente e crescente di laureati (lunghi) disoccupati, sottooccupati, espatriati - che non sono mai stati un problema nazionale, del resto, a parte vacue chiacchere sulla fuga dei cervelli.
    Last but not leaast, sono incapace di perdonargli la "riduzione" del cuneo fiscale, di cui quelli della sua parte parlano ancora come di una vera riduzione, mentre ad ora secondo me il commento più calzante fu la prima pagina del Manifesto che titolò "Presi per il cuneo".
    Il fatto che tuttora sia venerato come padre nobile del pensiero economico del centrosinistra dice tutto quel che c'è da dire del centrosinistra stesso. Ma Bersani oggi, giusto per ribadire, rilascia una dichiarazione fortemente identitaria: "Noi siamo quelli dell'euro" ( http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-09/fedeli-europa-rigore-industria-063619.shtml?uuid=Abu5giLG ) . Che dire?

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    1. Che il Manifesto è un giornale tutto prima pagina e distintivo, che finché il PD esiste non ci sarà possibilità di ricambio politico in Italia, che solo diffondendo l'informazione si possono avviare questi dinosauri a una serena estinzione.

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    2. Cosa ci si può aspettare da uno che fa le sedute spiritiche...avessi un po' di ferie scandaglierei il lago di Bolsena chissà che stavolta qualcosa troviamo...magari una Lira in apnea pronta a balzare fuori come un caimano!!!

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  3. Alberto, ma c'è ancora gente che legge questo sito che debba essere convinta di ciò?
    Intanto, cerchiobottisticamente, il FQ rammente che...
    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ecco-che-succede-ad-essere-deboli-con-i-forti-dieci-anni-fa-francia-e-42599.htm#Scene_1
    Notare che le "conclusioni" forti sono solo tratte nel titolo-commento di dagospia, perchè su FQ non ce la facevano a mettere in mezzo fino in fondo una commissione di cui prodolo era presidente e monti commissario-concorrenza (anche in quella precedente, ma su nomina piddina, che peraltro si dovette dimettere per una diffusa...corruzione\magna-magna: e poi dicono che monti non fa parte della casta.

    Il monti-pensiero-UEM era comunque chiaro -al di là delle confuse ammissioni di prodi- già a quei tempi: basti vedere il "bruegel-brief" vero e proprio "manifesto" del monti-pensiero.
    Qui un commento piddino, sussiegoso e perentorio, con invito 2006 alla moderazione salariale in nome della "produttività", senza mai menzionare gli effetti CAB dei tassi di cambio reale, -cioè colpevolizzando i lavoratori a prescindere-, con tanto di link al "suddetto" "brief" (che è poi un programmino di governo molto attuale, con anticipazioni di fiscal compact)
    http://epistemes.org/2006/10/24/euro-opportunita-per-le-riforme/

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    1. Ma il fatto, mio caro, è chE la famiglia cresce, il che ovviamente deve essere considerato un successo, ma obbliga a ripetere ogni tanto l'ovvio. E poter dire che Roubini nel 2006 l'aveva previsto è un buon argomento contro certi piddini, vedrai. Oh, non che voi ne abbiate bisogno: ve la state cavando egregiamente!

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  4. OT: segnalo questa chicca wikipediana, vediamo se qualcuno ha voglia di metterci mano per demistificarla.

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    1. Wikipedia Italia in realtà conferma una legge dell'economia, la solita: non ci sono free lunch. Tutta l'informazione economica è a dir poco scandalosa. Hanno anche qualche problema a capire cosa significhi plagio. Ma non ci ho voluto perder troppo tempo. Se faccio informazione qui, non posso farla lì. Lasciate che si screditino e si coprano bene di merda. Di più non so cosa dirvi.

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  5. Caro professor Bagnai,

    ennesimo ottimo post (so che senza la mia approvazione non dormirebbe la notte...)!

    Inizio però a convincermi che chi avesse voluto/potuto capire, lo avrebbe ormai già fatto.

    E la totale mancanza di un soggetto politco in cui ci si possa - almeno in parte - rispecchiare, mi avvilisce ogni giorno di più.

    Intanto si continua (ognuno in base alla proprie possibilità) a fare informazione, ma temo che non basti.

    Un saluto,

    Gilberto

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    1. Forse non basterà, ma aiuta, vedrai. Il soggetto mancherà finchè non si capirà che sapete. Quando sapete, le sparate alla Berdy lasceranno il posto a una disordinata e scomposta corsa verso il carro dell'unica idea vincente. Non è che ci siano mancati esempi, già adesso...

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    2. Che ci sarà la solita - desolante - gara di salto sul carro dei vincitori non ho dubbi (sono le paralimpiadi de noantri...)

      Dubito però che il risultato (della suddetta competizione) possa produrre un soggetto politico in cui - almeno in parte - potersi ritrovare

      Solita opera di trasformaquillage (scusi il neologismo) no?

      Crede/spera invece che uno dei soggetti politici esistenti possa rinascere dalle proprie ceneri con una nuova - reale - "verginità" nei confronti dell'elettore precedentemente truffato?

      Comunque, come ha detto Guzzanti nell'ultimo spettacolo, "non smettete mai di lottare. Mai, mai, mai... E' comunque un esercizio aerobico"

      Saluti,

      Gilberto

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  6. scusi prof...non riesco a capire come lei possa trarre dalla Fig.1 la conclusione che il saldo commerciale dell'italia sia peggiorato a causa del deterioramento con la germania...dallo stesso grafico, io potrei trarre le seguenti conclusioni:

    a) il saldo complessivo (-26) è interamente spiegato dal fatto che l'italia, essendo rimasta a fare calze e maglioni anziche spostarsi su beni ad alto valore aggiunto grazie ad una politica industriale sensata (come la germania), volta a tutelare la propria competitività sui mercati internazionali, ha subito la concorrenza cinese in modo frontale (a occhio -15), e dal fatto che il prezzo delle materie prime è schizzato allo stelle (fattore esogeno, qui non abbiamo colpe, : -10 a occhio, ALT). L'impatto complessivo del trade all'interno della zona euro, appare piu limitato (-24 germania, -10 altri, +8 francia, +10 spagna).

    Dove sbaglio, mi aiuta a capire perchè dai dati mostrati la sua conclusione deve essere presa per univoca? Con affetto, alex

    P.S:Il grafico, inoltre, mi pare non mostri neppure che parte del peggioramento della bilancia commerciale con la Germania sia dovuto ad una pesante sostituzione degli import italiani della germania con import dalla cina. L'"effetto sostituzione" dei beni cinesi in ciascuno dei paesi euro rispetto ai beni italiani sarebbe sicuramente un altro dato da citare, per fare luce sulla questione. Non ho controllato, se lei lo pubblicasse, le sarei grato. Non mi fraintenda, non voglio confutare la sua tesi. E' piu una questione di metodo. Sono sicuro che lei potrà provare la bontà della sua tesi mostrando ulteriori numeri a supporto.

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    1. Carissimo, non devi prender nulla per univico. Sei chiaramente disinformato, ma è un problema tuo. L'Italia non è rimasta a fare calze e maglioni. La meccanica di precisione rimane un suo punto di forza sia in termini quantitativi che qualitativi (e infatti per quello la Germania si compra la Ducati ecc.). Dal grafico puoi notare, se vuoi, che il profilo del saldo complessivo segue molto da vicino quello del saldo tedesco. Il che, in fondo, non è una grande novità. La Germania di fatto è il nostro principale partner commerciale, quindi non è strano che quanto accade rispetto a lei influenzi il risultato complessivo. La politica industriale sensata della Germania si chiama taglio dei salari, come puoi vedere ad esempio qui (altrimenti sembra che solo il mio blog dica certe cose). Va da sé che un'analisi più approfondita metterebbe in luce tante altre cose. Il punto è solo che se l'euro ha svantaggiato i tedeschi, perché non vogliono lasciarlo? E se invece li ha avvantaggiati, perché noi vogliamo mantenerlo?

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    2. Per inciso: trovo veramente fastidioso il modo in cui gli spaghetti-liberisti piddini sistematicamente denigrano questo paese. Se lei si sente inferiore a un tedesco, è un problema suo. Forse questo dimostra solo che è inferiore anche a tanti italiani. Ma il problema è suo. Venga a dire queste cose a qualche riunione di piccole e medie imprese. Loro sono persone gentili, sa, mica come me...

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    3. orca pupazza, ci metto il carico sopra Bagnai. Anni fa conoscevo lo stilista che disegnò il fondo di questa famosa scarpa. Suola che venne poi adottata dalla onyx. Credo che alcuni se la ricordino ancora. Beh, il fondo era un prodotto italianissimo. Lo stilista era un francese importato in italia, controfuga dei cervelli esemplare. Ottimo risultato industriale nel settore calzini e affini. Dovevamo proprio buttare il settore alle ortiche? All'epoca mi premetteva di girare il modo e non era niente male, proprio niente male...
      http://it.wikipedia.org/wiki/File:Scarpe_Onyx.jpg

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    4. I tedeschi hanno anzi avevvano paura magari se non ci fossimo impegnati a distruggere realtà come Olivetti, la chimica, le industrie di motori, ecc... "forse" vedremmo un altro film.

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    5. Buongiorno, professore. Quello che qui su Goofynomics si presenta come alex78, sul FQ si presenta invece come chino78. Lo si riconosce dal tormentone dell'Italia che fa “calze e maglioni”. È il suo cavallo di battaglia. Attualmente è impegnato sul FQ a confutare le sue tesi basandosi sul lavoro “CEEC vs. PIGS: a comparative panel assessment of financial sustainability and twin deficits”.
      Per essere precisi, si è limitato a riportare un paio di frasi tratte da quel lavoro, traendone conclusioni del tutto personali.
      Solo che non ha capito una mazza, e si sta coprendo di ridicolo proprio in queste ore, assieme a marco marci, quello che si era fatto notare per le castronerie profferite Svalutazione e salari (ad usum piddini); quello del “daltr'onde”, per capirci.
      Insomma, chino78 e marco marci sono i ric & gian del FQ. È inutile fargli notare anche le cose più evidenti perché gli rimbalzano. Sono convinti di saperla lunga, e sembrano contenti così.

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    6. @kthrcds

      Sì, è il momento degli espertoni, di quelli che fanno domande delle quali non possono capire la risposta. A me dispiace non vederli in faccia: sarebbe divertente vederli il giorno dopo l'uscita dall'euro! Ma riconoscerli non sarà difficile: saranno quelli che raglieranno più forte: I-ooooo, I-ooooo, I-ooooo l'avevo dettooooo che non era sostenibile...

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  7. Diario di Guerra
    Oggi il prof. ci ha fornito tanti bei nuovi armamenti per scatenare l'armageddon contro le orde piddine che ignare ed ignave non si aspettano la nostra nuova offensiva che, come si rumoreggia nella truppa, non dovrebbe tardare molto a venire. Ma si sa, gli attacchi a sorpresa sono sempre i migliori ed il nostro generale è un artista vero e proprio in questo. E' per questo che le nostre truppe affrontano la battaglia con l'ardore e la risolutezza necessari alla vittoria... anche quando le cose sembrano folli (come il primo attacco al fortino del luogocomunismo) i risultati arrivano sempre. Adesso vado a prepararmi per la battaglia perchè ne sento il profumo nell'aria...

    P.S.: sto postando a modo di diario per enfatizzare i miei compagni di trincea e spero che la cosa le sia gradita.

    P.P.S.: anche se non le piacesse fa lo stesso tanto combatto uguale.

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  8. http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-07-17/hitech-motore-esportazioni-italiane-083304.shtml?uuid=Ab5FI58F

    Primi 5 mesi del 2012: surplus manifatturiero dell'Italia 34,3 miliardi, di cui 18,8 miliardi macchine e apparecchi meccanici, 5,1 miliardi metalli e prodotti in metallo, 5 miliardi mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli. Chi continua ad affermare che l'Italia non presidia i settori hi-tech farebbe bene a considerare che nell'aggregato della metalmeccanica e dei mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli, da cui il nostro Paese ha ricavato in soli cinque mesi un surplus con l'estero di 29 miliardi di euro, siamo secondi al mondo solo a Germania e Giappone. Tanto per essere precisi.

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    1. Ma sai, al dilettante qua sopra (alex78) è andata proprio male, perché sono reduce da un intervento alla Export Business School della Unicredit, e quindi i numeri me li ero riguardati. Che vuoi, questi poveri Tafazzi, pur di non ammettere di esser stati presi in giro, denigrano un intero paese di gente che lavora. Ma i numeri sono numeri. Vai a vedere quelli della Francia, e lì sì che ridi. Altrimenti, cosa credi: in Germania no, ma in Francia ci sarei già andato!

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    2. Questi dati mi saranno utili nel caso un certo barondel (FQ) si dovesse ripresentare con la fissazione della "supremazia tecnologica tedesca" alla base del successo germanico.

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    3. http://www.istat.it/it/files/2012/05/Capitolo_3.pdf
      Se proprio volete usare munizioni pesanti (il Sole24h è un pò risicato...).

      Non solo il modello di specializzazione italiano di export sta tenendo e riprendendosi (certo anche a causa della flessione dell'euro sul dollaro), fondandosi su alto valore aggiunto e hi-tech (vedi voce macchinari elettronici e di precisione, in incremento!), ma è entrato in crisi solo in settori nei quali l'effetto sostituzione è stato coi tedeschi e proprio in UEM. La Cina non c'entra una cippa! Caazzo!

      Non solo ma anche nei settori tessile e "mobilio" l'euro in sè, data la flessione non esiziale (che hanno incontrato invece altri paesi europei), può spiegare l'arretramento: senza l'euro, si osserva, l'Italia avrebbe infatti eroso sia spazi cinesi che tedeschi sui mercati nord-americani, assicurandosi una crescita Thirlwall che ci avrebbe salvati dalla attuale situazione.

      Quello che veramente fa orrore è che gli italo-piddini (e certi economisti para-keynesiani in odore di "balena-bianca" di governo badogliano, che non mi stancherò di deprecare) siano incapaci di vedere come la nostra vitalità produttiva sia andata persino oltre le previsioni dei crucchi, che si aspettavano di trovarci in ginocchio come grecia e spagna.

      Ma al liberal-piddino tutto ciò lo fa evidentemente rosicare, solo che grattandosi rompe i maroni alla gente che sputa sangue lavorando e la insulta pure.

      E lo stesso vale per monti e i soloni, che vanno pure a dire ai tedeschi che siamo "fatti così" un pò inaffidabili ma in fondo simpatici.
      Ma la verità è che parlano di se stessi, inaffidabili -per i propri cittadini che sono pagati per tutelare- certo, ma in compenso molto antipatici (faccine di chiulo, cit. da "4 matrimonmi e un funerale)

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    4. come al solito. GRANDE.
      Questo tuo intervento è , adir poco, da incorniciare!
      Parola di metalmeccanico!

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  9. 1) Supponiamo che qualcuno mi chiedesse: "come fai a sostenere che la spesa pubblica Tedesca ha finanziato la deflazione competitiva? Un'impennata della spesa pubblica corrispondente all'entrata in vigore delle riforme hartz puo' farlo sospettare. Pero' per sostenerlo con una sicurezza del 100% si dovrebbe dimostrare che la grossa parte di quella spesa pubblica sia andata ad alleviare gli effetti sociali delle riforme?" E siccome questa e' un'obiezione che sospetto sarebbe automatica, cosa risponderebbe lei e che dati opporrebbe.


    2)Lei in un'altra occasione ha parlato degli economisti di Sinistra Americani che non vogliono ammettere che il debito privato sia il problema perche' sotto Clinto etc.. Non ricordo in quale post, ha messo nella lista di questi economisti Wray. In realta' Wray lo ammette che il debito privato scoppio' sotto Clinton.
    Questo e' l'indirizzo del post:

    http://neweconomicperspectives.org/2011/06/recent-usa-sectoral-balances-goldilocks.html

    Questa e' una citazione dal pezzo:

    "Unfortunately, just as policymakers learned the wrong lessons from the Clinton administration budget surpluses—thinking that the federal budget surpluses were great while they actually were just the flip side to the private sector’s deficit spending—they are now learning the wrong lessons from the global crash after 2007. They’ve managed to convince themselves that it is all caused by government sector profligacy. This, in turn has led to calls for spending cuts (and, more rarely, tax increases) to reduce budget deficits in many countries around the world (notably, in the US and UK)."
    E' giusto una precisazione. Poi puo' darsi che Wray abbia cambiato idea, ma questo non lo so.

    3) Quando parla di speculazione al ribasso parla dello short selling?
    Perdoni l'inglesismo, ma e' un concetto che ho imparato su un sito Inglese (per altro senza capirne i dettagli, pero' ho capito che se hai abbastanza informazioni ed esperienza puoi fare soldi su un'azione il cui valore scende...ma io non ne le informazioni ne l'esperienza per cui gioco in borsa solo nei videogiochi...lavoro permettendo)

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    1. Non credo che Wray abbia cambiato idea. Quello che non mi piace è una cosa un pochino più tecnica, ci sto lavorando e ve ne parlerò. Sul punto (1) dovresti leggerti i link elencati, che dettagliano quali voci sono aumentate. Sul punto (3) parli troppo difficile per me. Chiederò lumi al Pantegana o al prof. Santarelli. Quello che è successo nel 1992 però dovrebbe essere chiaro, no?

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    2. Ecco: il link è questo e c'è spiegato tutto, perché sono abbastanza coglione da capire come ragione un liberista. Detto questo, ti invito, senza tema di sindrome del tunnel carpale, ad usare largamente il tuo dito indice per cliccare sui link che compaiono negli articoli (questo mi pare ci fosse), onde evitare a me di usare il dito medio. Sto scrivendo il libro e mi piace molto aiutarvi, ma devo concentrarmi sull'obiettivo! ;)

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    3. Il link c'e' nel testo, e risponde alla mia domanda in maniera esatta. Mi era sfuggito, mea culpa. Cio' che successe nel 1992 e' chiaro.

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    4. Se può interessare sul sito della Ragioneria Generale dello Stato ho trovato i dettagli del 2009 e confronti con anni precedenti
      La spesa pubblica in Europa
      Fa specie notare la spesa della Grecia in armamenti.

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  10. OMMAIGAD...!!!!!!
    Luce, luce, luce.... ho bisogno di luce (e ne rimango quasi -piacevolmente- abbagliato).
    Più che altro dopo le più cupe tenebre....: "La prima cosa che intendo dire all'Italia e all'Europa è che noi siamo quelli dell'euro, siamo quelli dei governi Prodi, Amato, D'Alema che fecero fede in condizioni difficili a tutti i patti internazionali, europei e occidentali, che siamo quelli di Ciampi e Padoa-Schioppa»
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-09/fedeli-europa-rigore-industria-063619.shtml?uuid=Abu5giLG
    p.s.: son parole odierne di P.Luigi Bersani in una lunghissima intervista al sole 24 ore di oggi....
    La battaglia (evocata qualche commento sopra)durerà anni...

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  11. mi ero semplicemente limitato a sollevare una questione di metodo, è questo è sufficiente per collocarmi nella categoria degli EURO fan...bah,forse vi servirebbe una camomilla..cercavo solo di capire. Lei ha attaccato il mondo con frasi del tipo "Contenti, fidarvi no, vero?" sulla base di un grafico che non dimostra per niente questa sua "univoca" certezza. Sono ancora in attesa di sentire perchè la mia conclusione è sbagliata, mentre la sua giusta. Perchè non posso giungere alla conclusione che il peggioramento della bilancia commerciale è stato dovuto a petrolio e Cina? Tra l'altro pure ad occhio si vede che l'alta correlazione non è tra saldo totale e germania, bensi tra saldo totale e petrolio. Le altre linee rappresentano una strutturale perdita o guadagno di competitività verso cine/germania/altri stati europei e Francia/Spagna, per i motivi noti e che, stia tranquillo, nessuno mette in dubbio. Mi piacerebbe solo sapere perchè ritiene che l'impatto delle storture sui tassi di cambio reali tra i vari partner europei sia il motivo piu rilevante nel peggioramento della bilancia italiana. Il grafico prima (che ripeto, manco considera l'impatto "indiretto" del fenomeno cinese) non sembra supportate la sua tesi. Ma ripeto, nessuno vuole fare il saputello. E' solo voglia di capire. Se mi sono sbagliato, mi corriggerete.
    alex

    P.S.: il mio "fare maglie e calzoni" era un modo per dire che rispetto alla germania siamo rimasti piu concentrati nei segmenti di mercato di bassa qualità. Un interessante studio si San PAolo su dati BACI del luglio 2011 affronta proprio questo aspetto: le quote di export italiane di alta qualità (metodologia VMU) rappresentano il 37% del totale, quelle tedesche il 47%. La piu grande differenza si ha nei settori della meccanica, elettrotecnica, farmaceutica e auto. E’ proprio in questi settori,con l’aggiunta degli elettrodomestici, che nel 2009, nonostante i progressi emersi nel corso degli anni Duemila, il “ritardo” dell’Italia rispetto alla Germania è più pronunciato in termini di rilevanza delle esportazioni di alta qualità. Lo studio prosegue poi dimostrando come nei segmenti di bassa qualità la concorrenza cinese sia stata piu difficile da contrastare, per ovvi motivi. Pero' se suo cuggino le ha detto che i tedeschi han comprato la ducati...

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    1. Mandami lo studio. Io mi' cuggino lo linko, e così fai tu col tuo studio. Sono d'accordo con te che l'analisi descrittiva dei saldi bilaterali è discutibile per una serie di problemi metodologici che però sono simmetrici: se vuoi essere così sofisticato, devi ammettere che i saldi non danno un gran sostegno nemmeno alla tua, di analisi. Il metodo per impostare un'analisi sensata dei contributi dei saldi bilaterali al vincolo esterno di un paese però esiste, e se lo applichi vedi che la crescita italiana è frenata da due elementi: deficit verso "core Europe", e, naturalmente, ANCHE deficit verso OPEC. Le emergenti c'entrano molto di meno, semplicemente perché fino a prima della crisi erano molto, ma molto piccole (nonostante la "fear of China" sapientemente diffusa a scopo politico; vedi qui). A livello di saldi complessivi, credo tu sappia che il surplus tedesco è ripartito con l'euro, e che è esattamente lo specchio degli altrui deficit. Questo confronto un senso ce l'ha, ed è noto a tutti. Guarda, se vuoi commentare questo punto puoi andare sul blog di Krugman. Che senza l'euro non ce l'avrebbero fatta lo ammettono tranquillamente anche i tedeschi, per cui, se non lo ammetti tu, questa discussione non mi interessa. Puoi anche dire che sei Napoleone, non verrò certo a chiederti come hai vinto ad Austerlitz, capisci? Questa è la linea interpretativa descrittiva che pur nell'ovvia debolezza metodologica di un'analisi descrittiva mi consente di giungere alle conclusioni. Ma naturalmente tu sei moderno, quindi vuoi fare la prova del DNA anche a un reo confesso. Accomodati.

      Io aspetto il tuo paper, oppure mi son già divertito abbastanza. Tu, se veramente vuoi saperne di più, avrai la cortesia di aspettare che esca il mio saggio sulla legge di Thirlwall multilaterale (a settembre, ve ne parlerò).

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    2. Volevo dire vedi qui. Naturalmente, visto che sei così sofisticato, avrai accesso alle riviste scientifiche. Altrimenti scrivimi e te lo mando io.

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    3. Grazie mille per la risposta. Potrebbe per favore quantificare le diverse componenti? Deficit verso core Europe, deficit verso OPEC, verso Paesi Emergenti (che lei ha già anticipato essere limitato), a cui bisogna anche aggiungere il vantaggio derivante dall'italia nel condividere la moneta unica con altri Paesi meno produttivi e con un tessuto industriale meno competitivo? (il grafico sopra riportato sembra suggerire che l'italia ha guadagnato in termini di surplus nei confronti di spagna e francia. Sarei interessato a capire che anche questo è dovuto al tasso di cambio reale, in questo caso in nostro favore). Chiaramente, prendendo il primo della classe (la germania) il vantaggio è innegabile, e non sono certo io a metterlo in discussione. Mi chiedevo se l'italia, essendo nella metà del guado, avesse avuto un effetto di compensazione derivante da altri Paesi meno "produttivi" dal fatto di condividere la stessa moneta. Avendo sotto gli occhi questi numeri, penso sia piu facile capire se l'apprezzamento reale dell'italia verso i partener europei (considerandoli tutti, ovviemente)rappresenti l'unico motivo veramente rilevante per spiegare il peggioramento della bilancia commerciale. Opppure se petrolio, Cina (ma pare di no) e "devaluation" verso gli altri partner meno produttivi (in questo caso come fattore di compensazione benefico) ha giocato anche un ruolo importante. alex78. p.s.: un ultima cosa, se non è troppo disturbo: mi potrebbe per favore segnalare delle ricerche, se esistono, su quello che sarebbe stata l'evouluzione della bilancia commerciale italiana dal 2000 ad oggi, nell'ipotesi di mantenimento della lira (ipotesi "eroica" potrebbe essere quella di usare un PPP/REER valuation, con tutti i suoi limiti)? Sarei curioso di vedere se gli eventuali benefici in termini di export avrebbero piu che controbilanciato gli effetti negativi del quintuplicarsi del prezzo del petrolio. E Se si, in quale magnitude. Pero' stavolta voglio numeri, non "ANCHE" l'OPEC...ovviamente è una battuta. Buona serata...:-)

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    4. Ma ovviamente l'Italia ha "vinto" sui paesi più deboli di lei. Quali sono? Semplice: basta guardarsi questo studio della Bce e si capisce. Piccolo problema: purtroppo in Europa i paesi più forti sono i più grossi: perdere con la Germania e vincere con la Grecia non è una buona idea. Questa cosa vale anche in prospettiva: sicuramente NON è una buona idea dividere l'Europa in due, perché essere noi la Germania della Grecia non ci aiuterebbe a vivere in pace nel prossimo secolo.

      Le tue domande sono molto interessanti, ma per la risposta dovrai aspettare un po'.

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    5. Ma come, non li ha sulla scrivania? Allora cosa comentava prima?:-) (ovviamente scherzo). Ovviamente mi riferivo a Francia e Spagna, non alla Grecia. Interessante, dalla lettura dell'abstract sembra in effetti che l'italia sia nella metà del guado. Leggero' con attenzione.

      Ok, giusto per non farla lavorare a vuoto. Numeri relativi all'impatto: negativo di OPEC, negativo di core Europe, negativo di Emerging Markets, positivo o negativo di altri paesi europei (spagna e francia in primis). E se non è troppo lavoro, anche una simulazione, con tutte le cautele del caso, sulla evoluzione della bilancia commerciale italiano senza euro.

      Rileggendo quanto scritto in precedenza non mi pare di aver usato toni arroganti a di chi vuole sostenere tesi per partito preso. Vedendola cosi' sicura di quanto ha scritto, mi era venuto solo la curiosità di approfondire, visto che quel grafico mi sembrava un po' tricky. Se i miei commenti le sono sembrati scortesi, le chiedo scusa. Mi permetto di fare battute (scrivendolo pure tra parentesi), perchè mi sembra uomo di spirito. Attendo con impazienza i numeri. Grazie mille per la sua davvero apprezzata disponibilità.

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    6. E con questo mi pare che siamo pronti per passare ad altro. Grazie di cuore...

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    7. Grande Alessandro...ma non servirà, almeno sotto il profilo dell'atteggiamento emotivo (e della reali motivazioni a contraddire) del nostro simpatico interlocutore "interessato a capire"...(seeee!!!).
      Lui ora attacca (a testa bassa, dissimulata da retorica profferta di modestia) a screditare una tesi dotata di evidenza oggettiva, basandosi sulla non immediata univocità di certe "quantità" (e si dice non arrogante pur esigendo, a la carte "i numeri" hinc et nunc...perchè “lo dice lui”: ma se è così certo della rilevanza dei dati “scorporati”, e dei risultati del metodo, se li andasse a cercare da sé, anzi dovrebbe già conoscerli).
      Eh sì, perchè, in effetti, per arrivare oggettivamente a delle conclusioni non solo intuitive e attendibili ma DEFINITIVE, occorrerebbe una metodologia che implica una maggior analiticità e quindi dati specifici dei vari fattori rilevanti.

      Ma avrebbe attaccato qualsiasi dato (metodologicamente incompleto) a supporto dell'intuitivo-conforme a fatto.
      E' una tecnica che viene utilizzata anche dai "neo-creazionisti" rispetto agli evoluzionisti, costringendoli a lunghissime spiegazioni sul genoma e interdisciplinari che confermano il darwinismo (non inizialmente corroborato, oltre un certo livello metodologico, nelle sue intuizioni conformi ai fatti osservati). Persino la gravità può essere messa in dubbio con questo sistema di obiezione, sfruttando le acquisizioni ultime – III° modello- della teoria delle superstringhe (che tendono a dissolverla in altre forze "descrittive" dei fenomeni) e arrivando a un controintuitivo- controfattuale “paradossale”.

      Cioè l'attacco al metodo e alla completezza è in funzione controintuitiva e controfattuale: se una cosa non è dimostrata pedissequamente secondo i crismi metodologici-analitici ostentatamente considerati come unica "prova", allora vuol dire che è dimostrato il suo contrario (contrario che invece sarebbe solo “impregiudicato”, cioè solo dimostrabile in via puramente astratta e teorica, pur essendo intuitivamente improbabile). E questo è lo scopo di tutta l'ammuìna.
      Cioè il luogo comune piddino che aleggia confortevole e sedimentato (dall'insegnamento universitario e dal condizionamento mediatico, studi "bancari" inclusi) deve poter risaltare resistendo contro ogni evidenza” ovvero, l’atteggiamento del giapponese sull’isola.

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    8. mitico Alessandro. Più chiari di così...

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    9. Sì, scusate, la colpa è anche mia, perché pensavo che il tipo fosse interessato a capire e capace di capire, e quindi avesse fatto una domanda della quale poteva capire la risposta.

      Il problema metodologico al quale mi riferivo io è quello che emerge nella letteratura postkeynesiana quando definisci il vincolo esterno alla crescita di un paese. In sintesi: un paese non può crescere "troppo", altrimenti si indebiterà "troppo" con l'estero per finanziare le importazioni e andrà in default. Per allentare questo vincolo bisogna esportare di più (è il lato mercantilista del pensiero di Keynes, se vogliamo).

      In questo contesto, è chiaro che non esistono vincoli "bilaterali": puoi perfettamente essere in deficit con la Finlandia se il tuo surplus con la Nuova Zelanda ti procura abbastanza valuta per pagare in finlandesi. Questo era il problema metodologico al quale pensavo si riferisse il tipo.

      Poi, quando ho visto che mi prendeva per la sua segretaria, ho capito che era scemo, e che stava parlando di cose che non capiva.

      Nella Fig. 1 da capire c'è poco. Il deficit verso la Germania è dovuto alla deflazione competitiva praticata dalla Germania stessa (riconosciuta da Daniel Gros, fra i primi). Quello che la figura dice è che se noi non dovessimo scontare questa politica aggressiva da parte della Germania, ceteris paribus avremmo conti con l'estero complessivamente in ordine.

      Tutti gli effetti di secondo, terzo e quarto ordine dei quali parla il dilettante, perché li ha letti su uno studio della cassa di credito coperativo di Roccacannuccia, sono piuttosto trascurabili in pratica, come i professionisti sanno.

      Credo aveste ragione voi all'inizio: sui troll si deve sparare a vista. Io sarei per il dialogo, ma mi dimentico sempre che loro non hanno gli strumenti...

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  12. short selling
    vendita di un titolo allo scoperto
    sfatiamo questo luogocomunismo per cui la speculazione sarebbe cattiva cattiva o comunque parziale rispetto a un governo o ad un'altro
    io voglio vendere un titolo che non ho in tasca perchè secondo i miei calcoli penso che sia sopravalutato( es i fondamentali di cui sopra ), come faccio ?
    devo trovare oltre al compratore un terzo personaggio che ne è in proprietà e che è disposto a prestarmelo ,
    dovrò pagargli anche un tasso d'interesse per convincerlo a prestarmelo
    e se io volessi fare short selling sui btp italiani ?
    devo trovare un prestatore
    sai chi sono i prestatori di BTP ? le banche italiane
    perchè ?
    perchè ricevono centinaia di milioni di euro dalla bce all'1% per comprare titoli italiani che puntualmente comprano a prezzi bassi alle aste del tesoro perchè c'è uno speculatore che li paga un interesse per fare short selling su quel titolo nel mercato secondario ,
    naturalmente lo speculatore vende a 10 e ricompra a 9 e il gioco continua
    complicato ?
    no è sempre la vecchia storia del cerino o della seggiola di cui ci parla il professore ma non c'è bisogno che la musica finisca per sapere chi rimarrà in piedi

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    1. Ma comunque qui credo che nessino parli di speculazione cattiva. I mercati fanno il loro lavoro. Il problema è a monte: le decisioni politiche che fragilizzano certi paesi (tipo: "Sme credibile + banda ristretta" nei primi anni '90) sono prese in modo democratico e autonomo dalle suggestioni di certi ambienti finanziari? Io non credo che sia sempre così. Poi, come dire, una volta che il paese ha infilato la testa nel cappio, il resto è tecnica...

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    2. si si cercavo di rispondere alla domanda di Aleardo



      con il cambio fisso non possiamo fare altro che subire la speculazione senza avere il vantaggio di una svalutazione
      da questa tagliola non si scappa

      - salari + disoccupazione + tasse - servizi
      la democrazia già sepolta e il tam tam mediatico che trasmette a reti unificate cicale cicale cicale

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  13. Buongiorno Professore, la mia solo per dirle quanto le sia grato dell'opera di divulgazione e conoscenza che sta portando avanti.Ed è dura, la capisco.Non sa che gioia per i miei occhi( e non solo per essi,dati gli inserti musicali e di lettura che accompagnano i suoi post) poter leggere ogni giorno(o quasi:ho ancora un pò di arretrati che sto cercando di smaltire, ma non si preoccupi, ce la farò...) il suo blog, abbeverarmi finalmente alla fonte della verità, che per tanto tempo mi era celata.Eppure comprendevo che qualcosa non quagliava;ed infatti...Ora è tutto di una limpidezza cristallina!E non ha idea di come godo quando la sua penna(!) affilata, sarcastica, mordace infilza uno ad uno tutti gli stereotipi piddini!Aahhh, quanto godo!Finalmente, ho pensato, qualcuno parla con lingua dritta e non biforcuta.E appezzo molto anche le variazioni di tono della sua scrittura.
    Bene, ritorno allo studio( delle mie cose e del suo blog), in attesa di altri post.
    Io, di mio, l'ho pubblicizzata tra tutti i miei conoscenti, e qualche riscontro positivo l'ho avuto(ma anche lei, mi pare.E per fortuna!).Certo che è dura, con i tanti piddini.Ne sono circondato.E non mollano di un millimetro,neanche di fronte ai dati!Ma cristo!Vabbè,vabbè, avanti popolo!

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  14. Professore, luigiza è come contezero76. Differisce da quest'ultimo perché è itinerante: va da un blog all'altro e trolleggia spensierato, contento di sé.

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  15. 1- Caro prof, rimango sempre più colpito dalla chiarezza espositiva, dalla colta ironia dei suoi post, la macroeconomia risulta "easy" ( si fa per dire) anche ai profani come (io),
    2- comunque, questo commento per dirle che qualche minuto fà sono stato folgorato sulla via del "vitello dai piedi di balsa..tonnati..spugnosi.. o cobalto".. (e l'orsetto rich..non c'entra).. a parte le risate..dopo che mi sono ripreso e ricomposto, ho realizzato che questa è vera fertilizzazione delle coscienze... occorre esser folletti, e lei lo nacque,
    diventare trickster.. folli...
    per mettere in moto cambiamenti....

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  16. L’intervista rilasciata dall’algido Monti al WSJ il 6 agosto 2012, che si ricorda per la “barzelleta costesualizzata” dello spread 1200 placando le ire funeste dei mrepubblichini, contiene un passaggio “singolare” passato molto sottotono.

    «La Germania dice che se i mercati vi costringono a pagare alti tassi d’interesse, ciò significa per definizione che non avete fatto abbastanza per risanare la vostra economia locale. Questa visione trascura il fatto che alti spread riflettono anche timori di mercato di un collasso dell’euro. Ciò che chiediamo è che le autorità europee certifichino la buona condotta dell’Italia traducendo ciò in interventi per mantenere gli spread entro limiti ragionevoli. Ho spesso detto alla Merkel che, se ciò non sarà fatto, lei rischia di trovarsi di fronte un parlamento italiano che ripudia l’Europa, la stabilità monetaria e l’euro e che non sarà amichevole verso la Germania»
    (http://online.wsj.com/article/SB10000872396390443659204577573232879909496.html?mod=WSJEurope_hpp_LEFTTopStories)

    Segnalicerti della trattativa in atto sulla valorizzazione della “svendita”, sulla “spartizione” e sui relativi compensi di "mediazione" della “banda Koch”.
    L'8 settembre è già passato se che ce ne rendessimo conto.

    That’s all, folks!

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  17. Io invece, umilmente e da profano, farei proprio una domanda ad alex78. Da cosa lui arguisce che la Germania non c'entra nulla? Il grafico mostra gli attivi e i passivi del paese in termini di saldo commerciale verso altri paesi/aree e in totale. Il totale dovrebbe essere attivi meno passivi. Tra i saldi negativi, il più macroscopico è quello con la Germania, molto più marcato di quello rispetto alla Cina. Non so: a me basta usare gli occhi ed il buon senso per dedurre come il saldo negativo tedesco influisca, e di molto.....

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  18. @Alex78
    se rivaluti ammazzi il settore industriale e cali la quota di investimento.
    toh, parte del divario dipende da questa cosa.
    pensavo a come non fossero messi benissimo VW, BMW e Mercedes e come volano ultimamente.
    Toh, loro investano e rinnovano con una velocità impressionante mentre noi guardiamo.
    Ora, non so se ho strettamente ragione ma ti spiego come vedo io la svalutazione-rivalutazione tra Italia e Germania.
    i prezzi di equilibrio erano 100 a 100 ma qualcuno ha deciso che il cambio doveva essere maggiore (toh, da 1100 e passa a 990?).
    ovvero PER LEGGE loro si sono beccati un 90 (il 10% di svalutazione a gratis) e noi 100.
    ora, devi competere con i tedeschi o no?
    IO penso che una rivalutazione non per forza conduca ad una diminuzione dei prezzi dei beni importati (perché la VW dovrebbe abbassare i prezzi del 10%?) di pari ammontare.
    Allora supponiamo che faccia finti "sconti" del 5%.
    i prezzi passano a 95.
    la Fiat come risponde? perde soldi e allora deve tagliare qualcosa.
    cosa taglia?
    di certo non gli stipendi.. le nostre industrie hanno tagliato gli investimenti?
    toh, ecco come vedo io la cosa.
    E NON SOLO: hanno un eccesso di profitti che alimenta maggiormente gli investimenti (infatti si vede come presentano novità ogni 5 gg).

    E non solo.. il processo di rivalutazione continua ed oggi siamo 80 (loro) a 100 noi.
    ma come fai a pareggiare se sei partito da un punto di equilibrio?
    tagli gli investimenti e ora?
    chiedi di non pagare in pratica gli operai.

    Toh, cattivo Marchionne!


    MA IL PROCESSO DEL PRIVATO si ripercuote nel pubblico!
    il PIL aumenta poco (anzi nullo), i sussidi di disoccupazione e di sostentamento sociale (tra cui le consulenze.. e non tutte sono "a scopo di lucro" oltre agli LSU e varie).
    quindi da un lato il denominatore cala e dall'altro i costi sociali si ripercuotano sul numeratore.
    toh, la % di debito pubblico sul pil PEGGIORA.

    non parliamo poi delle dinamiche del debito delle aziende.. 5 anni fa mi chiedevo (non scherzo) come alcune aziende potessero andare avanti.. bastava leggersi i bilanci per darsi una risposta.

    e tutte queste aziende che hanno chiuso sono collegate con la marginalità e i problemi della "sedia tolta sotto le chiappe"

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  19. Prof, non sa quanto vorrei che queste cose le potesse dire in televisione, magari su La7 verso le 20:30.
    Io ci provo a dirle in giro queste cose, il "mi babbo" l'ho convinto, ma i piddini sono duri prof, mi guardano con compassione e ridono di me, mentre si compiacciono del discorso del segratario provinciale che cita il mantra karmico del PiùEuropa: è come giocare a scacchi con un piccione, non importa come vada la partita, lui a un punto inizierà a sgambettare e buttare giù tutte le pedine, defecando sulla scacchiera, e alla fine vince sempre lui.

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    1. Questa del giocare a scacchi con un piccione la riciclo nel libro: avrai una copia omaggio a titolo di royalty...

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  20. In realta' posso fare anche naked short selling, per cui vendo senza avere i titoli in prestito. Cio' crea evidenti dubbi sulla legittimita' di tale metodo o sulla sua ammissibilita'. Basta ricordare quando alcuni hedge funds hanno shortato Volkswagen nel 2008, mentre Porsche comprava in segreto, per cui nel mercato non era rimasto flottante sufficiente a coprire gli short. Quanto ho riso! Volevano pure i danni quei fessi immorali. Stessa cosa sui CDS, dato che non posso shortare i titoli di stato ti creo un casino sul mercato dei CDS.
    Una volta la finanza serviva l'economia reale, adesso e' una bufala, o a volte finanche una truffa.

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    1. Siete troppo tecnici, devo chiedere aiuto ar Pantegana...

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    2. Ho letto alcuni articoli (fonti, d'oltreoceano, varie) sui crimini della finanza e, in particolare, su quelli di Wall Street ('wɔ:lstri:t). Da essi risulta che (chiedo scusa per il troppo inglese, ma si tratta di una crociata e rivalsa personale ):

      1) il principio è quello universale: BUY LOW SELL HIGH ( compra “a poco”, vendi “a tanto”) non necessariamente nell'ordine;

      2) le azioni oggetto della vendita possono essere anche prese in prestito da un prime brokerage ('praɪmbrəukəridʒ), ovvero dall'apposita divisione di una grande banca d'affari;

      3) qualche volta le azioni shortate sono molto rare e neppure la Goldman Sachs, o chi per lei, riesce a reperirle;

      4) poco male; si fa finta di averle trovate tanto la SEC (,es i `si), la Consob statunitense, al massimo commina qualche multa senza alcuna ammissione di wrongdoing (ˈrɒŋˌduː.ɪŋ, malefatta);

      5) finisce così che qualche volta ci si trovi di fronte all' “imbarazzante” (come attestato dalla recente crisi, di vergogna le istituzioni finanziarie non ne hanno poi tanta; idem per il decoro) situazione di un numero di azioni in vendita superiore a quello giustificato dalla capitalizzazione della società attaccata (la società, insomma, di cui si sta distruggendo il valore di mercato);

      6) se infine le azioni si rivalutano, ovvero devi riacquistare ad un valore più alto di quello di vendita, nessun problema: se sei abbastanza grande e interconnesso da trascinare giù con te l'intero sistema finanziario, c'è sempre il generoso contribuente americano, europeo, ecc..( ammesso gli sia rimasto qualcosa nel portafoglio... )

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  21. Ma dimmi la verità: ami più Elio o la letteratura francese?

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    1. Passo meno tempo con Elio. La letteratura francese è più utile. Mme Verdurin è l'archetipo del piddino. Provare per credere. E infatti anche a me tocca dire spesso ai piddini: "j'ai vu tout de suite que vous n'aviez pas l'habitude..."

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  22. Dimenticavo: non sono "politicamente morti". Sono politicamente zombies. L'esperienza dei videogiochi mi ha insegnato che è proprio questo il momento in cui è più difficile abbatterli.

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    1. Ti comprendo fino in fondo, è parecchio che mi scervello cercando di capire che razza di "morte" (politica) definitiva possano avere, ma si rialzano sempre...

      Tempo fa avrei detto 5 stelle, con il senno di poi pero' ho paura che forse morirebbero loro, ma poi anche noi viste le idee geniali del Benetazzo che la maggior parte anche li prende per oro colato. Sono sempre più angustiato... Per portarmi avanti in casa stiamo parlando solo inglese, per prepararci all'emigrazione, si sa mai.

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  23. E' vero che non citi solo Goethe. Però è anche vero che in altra occasione hai riportato Elio senza citarlo.

    Sempre avanti. Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.

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  24. Devo dire che queste ferie mi hanno rovinato lo stomaco.

    Ho passato 3gg con un "mio cuggino" piddinio docg,perennemente afflitto dai mali calcistici italiani.

    Mi sono trovato a parlare con un vicino di casa e con lui,di vari problemi italiani:abbiamo vissuto sopra........, Il debitopubblicocattivo,ma di più ancora,veramente fetente e carogna,dei teutonici che sono meglio.......,noi siamo cacche etc etc....

    Ho cercato invano di spiegare che accettavo opinioni "certificate"da dati e non cazzate da bar.

    Ho provato a spiegare che il debito principale era privato,
    la risposta:.........ma io non ho debiti,mi ha detto il cuggino,rappresentando un 60.000.0000 della popolazione italiota,e quindi rappresentante ufficiale di tutta la popolazione (idiota).

    Gli ho detto che i dati si trovavano sul sito dell'FMI,
    la risposta:......Ahhh se ti fidi di loro !!!

    Insomma,ti devo ringraziare di quello che mi hai fatto capire, visto che con il mio solo neurone,avrei avuto dei problemi.

    Ma mi devi anche spiegare come fai a resistere con tutte queste teste di cazzo,io non rispondo più a nessuno a mando tutti affanculo,visto che è solamente una proposta turistico sessuale.

    Non pretendo di essere nel giusto,(certe cose sinceramente le avevo capite facendo trading),ma cazzo,un pò di apertura mentale no ????

    Lo avevo già detto:anche gli dei contro la stupidità combattono invano,però è anche vero che a certe persone è più facile metterlo in c**o che in testa.

    Non controbatterò più con nessuno visto i frequenti conati alla bocca dello stomaco,e tutti affanculo !!!!(esclusi i presenti nevvero ???)

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  25. Scusate è fuori tema ma èuna storia che non mi va giù!!finanziamo i privati.....(belli)...ed il pubblico affonda(brutto)....non è possibile...mi scusi Prof.Bagnai..ma cosi barano e di brutto!!
    http://opencoesione.gov.it/

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  26. Salve, leggendo questo post mi sono tornate in mente un paio di domande sull'attacco alla lira del 1992 che mi erano venute in testa leggendo iol bellissimo pezzo sulla svolta di Draghi.

    Prendo il coraggio a due mani e le espongo. Dovessero essere troppo stupide spero in una pietosa censura.

    1) Per un attacco speculativo del genere servivano ingenti quantità di lire. Erano state accumulate con pazienza in previsione della crisi?

    2) Alla fine della giostra lo speculatore ha ottenuto un guadagno in lire più o meno pari all'entità della svalutazione improvvisa. Però quel guadagno è reale solamente se non si cambiano di nuovo quelle lire in una moneta che si è rivalutata, altrimenti il guadagno sfuma. La somma di lire accresciuta è stata quindi investita in Italia, magari in previsione della ripresa dell'economia dovuta alla rinnovata competitività?

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  27. Gentile Professore, mi permetta una riflessione. Non e' disarmante che Monti prenda in giro Berlusconi, affermando che con lui lo spread sarebbe oggi a 1200 bps, quando in realta' il primo sta portando a compimento la riforma voluta da Berlusconi che si intravedeva nel libro bianco di Biagi (senza pero' gli ammortizzatori sociali che in essa erano previsti)? Il primo almeno voleva fare al momento giusto (2002) la cosa sbagliata e la prospettata riforma sara' la cosa sbagliata nel momento peggiore. Ma se le sinistre erano cosi' contro nel 2002, in una posizione comunque condivisibile, perche' oggi sono piu' a destra della destra e finiranno per fare quello che prima dicevano di aborrire(nel nome del Rigore e della Austeritá)?

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  28. Non so (cioè so di non sapere), ma dopo tutte queste previsioni fosche sul patatrac, sono diventato scaramantico e ho fatto un tributo ai Maya sacrificando il vitello coi piedi di balsa, poi ho appeso alla rastrelliera un cuerno de chivo (trad. lett. corno di caprone), che da quelle parti si usa molto (come la balsa), naturalmente sempre per scongiuro contro il maleficio prossimo venturo

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  29. -QUELLI CHE.....L ORO DI BANKITALIA- Mi permetto di portare alle vostre conoscenze ( prof. e utenti ) le ultime farneticazioni di mario deaglio ( il marito della donna dalla lacrima facile e dal cuore di pietra elsa fornero )su La Stampa del 9 agosto, in quanto già immagino che strada facendo diventeranno vero e proprio cavallo di battaglia, nonchè bagaglio culturale del classico "piddino". Già il titolo " ORO ALLA PATRIA " permette di capire di che triste figuro stiamo parlando, il quale ricorrendo alla vecchia retorica della patria (ancora?? eppure siamo nel 2012!! )sdogana, legittima e inizia ad abituare un poco alla volta l'opinione pubblica a quell'azione che, nonostante l opera di scadente lifting dell indecente autore, non può essere definita in altro modo se non come una estorsione. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10667

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  30. ci riprovo cercando di non toppare ancora e chiedendo venia avere una formazione pratica non universitaria.
    Leggo da diverse parti che con i vari LTRO (ecco accendersi un alert signal) Draghi ha fatto sì che il nostro debito pubblico detenuto all'estero passasse dal 60% del totale al 32%. E' evidente che nel lungo termine il problema dell'Italia paeseconforteeconomianellamonetasbagliata rimane, ma lo stesso si potrebbe dire per gli USA e per il Giappone, le cui valute nazionali si stanno rivalutando in spregio alla regola che monetizzare il debito dovrebbe ottenere l'effetto opposto (almeno questo avevo studiato all'ITC Scaruffi penso in quinta nell'82).
    E' possibile che questo "piano di rientro" benedetto dalla BCE possa ottenere comunque che nel breve termine (parlo di massimo 2 o 3 anni) lo spread dei nostri titoli venga messo sotto controllo (salvo vedere il PIL italiano "misteriosamente" collassare), oppure secondo il Suo parere vista l'entità del debito italiano nonchè quello dei nostri risparmi, la cosa non è materialmente fattibile e quindi trattasi di mera preparazione all'evento "divisione dell'Euro" orchestrata per salvaguardare gli investimenti dei "soliti noti" permettendo nel contempo una bella svendita di assets?
    Chiedo scusa per il disturbo e ringrazio per eventuale risposta.

    p.s. qualle canzone di Elio non l'ho mai sopportata, le altre le so tutte a memoria (almeno quelle dei primi 3 album, gli unici bboni)

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  31. Psicotropia al potere.

    Non oso immaginare a quali ultimi "derivati" sintetici esso trovi (d)isperazione, per certo questo esso è un untore tossico & nocivo.

    http://www.ilfoglio.it/soloqui/14520

    That's all, folks!

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  32. A tutti i lettori più attenti.
    http://www.eurasia-rivista.org/germania-russia-lalleanza-eurasiatica/16549/
    La strategia tedesca va vista in uno scenario geopolitico veramente "imperialista" a questo punto.
    Quanto riportato nel link, al di là di certe coloriture complottiste anti-USA - già di per sè indicative di come certe teorie "de sinistra" si sposino con vecchie tendenze nazi-fasciste "universaliste"- porta alla conclusione che il conflitto (nelle nuove forme finanziarie dei nostri tempi) tra germania e anglo-sassoni sia ormai molto vicino a una nuova fase cruenta (persino se vincesse Romney).

    La Russia, a sua volta, se questi sono i fatti, è sulla soglia di sperimentare quanto sono belli e benefici gli IDE e la dipendenza tecnologica da un paese commercialmente aggressivo, e dovrà pagare il conto di un sostanziale indebitamento estero che si garantisce attraverso l'erosione delle sue risorse naturali (energetiche e di spazi territoriali)...

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  33. OT, torno da tre blog. L'ultimo commento l'ho scritto alla Serracchiani in preda alla nausea. Altro che odore del Napalm alla mattina, qua ci vuole una licenza a Saigon...

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  34. Non so se l'ho mai fatto ma lo faccio adesso: grazie professore x le informazioni che ci fornisce.

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  35. dato che oggi, professore, lei sembra aver aperto le porte a tutti, ci riprovo anch'io, e guarda caso le do la mia interpretazione di "riforme".
    e lo faccio con un esempio banale.
    torniamo indietro di 40 anni e vediamo un'italia piena di 500, 600, un po' di 1100 e anche qualcosa di meglio.
    poi facciamo in modo che da quelli in 1100 in su, riescano ad appropriarsi di una fetta sempre maggiore della ricchezza prodotta.
    accadranno due cosa: la prima che aumenteranno le 500 a scapito delle 600, ma aumenteranno anche quelli che nemmeno la 500 potranno permettersela, in compenso quelli che staranno meglio cominceranno ad avere tante risorse da aspirare ad un mercedes, o a una BMW.
    guarda che strano, aumentano le importazioni, ma le esportazioni no !!
    ma i conti bisogna farli tornare e così lo stato si fa carico ( con vari mezzi) di recuperare i soldi con i quali son state pagate le auto tedesche.
    e a carico di chi ? indovina un po ? proprio a carico ESSENZIALMENTE di coloro che viaggiavano in 500 o 600, peggiorando RELATIVAMENTE la loro posizione, e migliorando quella di coloro che stavano meglio che nel frattempo, impiegando anche i loro surplus comprano i titoli sovrani ( entrando a far parte pure loro dei famigerati "mercati").
    allora, Le è chiaro quali sarebbero le "riforme" da fare ? oltre ovviamente tagliare gli sprechi enormi e assolutamente vomitevoli dei trattamenti della "casta" ?
    se ha inteso, provi a battere un colpo.
    mensa andrea mario

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  36. Profe... ma... finalmente... approntiamo un tepee per fumare il calumet della pace?
    http://www.emilianobrancaccio.it/2012/08/10/inutile-vendere-i-palazzi-occorre-pensare-a-una-strategia-di-uscita-dalleuro/#more-3510

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  37. Per i teorici della superiorità ariana ho una piccola chicca. Allora i tedeschi sarebbero noiosi ma ingegneristicamente e meccanicamente dotati? avete idea di quanta meccanica e ingegneria sta dentro una macchina da rally? bene sapete chi ha vinto più mondiali di rally costruttori dal 70 a oggi? Sorpresa Sorpresa la pigra e corrotta Italia ha vinto 14 titoli costruttori, 11 con Lancia e 3 con Fiat. La grande e efficientissima Goethelandia solo 3 di cui 2 con Audi e uno con Porsche.

    http://it.wikipedia.org/wiki/World_Rally_Championship#Vittorie_costruttori

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  38. Professore, le mando il link di una risposta di Giulietto Chiesa ad un suo lettore/elettore:
    Delucidazioni sulle tesi di Giulietto Chiesa
    Lei non ha mai parlato con Chiesa, vero?Lui, il pericolo lo vede provenire da Washington e Londra. Certo che a sinistra ce n'è di confusione,sopra e sotto il cielo! E per anni mi son fatto portare per il naso da sti tomi, dacchè non sapevo(e non mi facevano capire) un'emerita fava.
    Se non ricordo male, però, già l'aveva sottolineato in un suo precedente post che anche megachip.info l'aveva trattata come un alieno, tutti presi in realtà a validare una LORO tesi, già precostituita. E si reimpono la bocca di parole come popolo, lavoratori, migranti etc etc..

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  39. "non lo dico perché sono “antitedesco”, come farfuglia qualche traditore"
    poesia xD

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  40. Non ho studiato economia, ma mi piace l'inglese e ho letto vari articoli americani sulle differenze tra gli Stati Uniti d'America e il continente (il termine nazione viene accuratamente evitato) europeo. Quasi tutti osservano (ovviamente si tratta della scoperta dell'acqua calda) che
    - gli statunitensi non solo non hanno una barriera linguistica, ma gli abitanti dei vari stati si incontrano facilmente ( qualche volta finiscono anche per sposarsi ) nei vari campus universitari, più o meno Ivy League, e nelle basi militari o nei posti di lavoro ( gli americani si spostano facilmente dalla costa est alla costa ovest, dal freddo Midwest all'arido Texas ecc..)
    - i trasferimenti fiscali non sono un problema: le installazioni militari vengono realizzate laddove l'economia è meno sviluppata e vari programmi di impiego pubblico (per esempio nella scuola) sostengono l'occupazione nelle regioni, tipo quelle montagnose e\o sterili, dal punto di vista agricolo, del'East Kentucky (Monti Appalachi), in cui il settore privato non basta
    - o, per fare un altro esempio, la Florida, l'assolato buen retiro di tanti pensionati statunitensi che Krugman non manca mai di paragonare alla Spagna, continua tranquillamente, nonostante la rovinosa bolla immobiliare, ad onerare I suoi impegni fiscali ed erogare prestazioni sanitarie e previdenziali grazie ai “naturali” finanziamenti da Washington
    - gli Stati Uniti non solo hanno una politica di bilancio , ma anche una politica estera e di difesa comune
    inoltre ( aggiungo io e scusate se è poco ) se un soldato americano muore in guerra è l'intero paese in lutto, non importa che il soldato venga dalla Virginia o dall'Oregon ( qui, se muore un soldato francese, al massimo se ne occupano le silenziosi pagine del Televideo)


    Ma I giornali italiani tutte queste cose le hanno scritte nei primi anni'90? Lo hanno detto che la moneta doveva essere non il punto di partenza ma il punto di arrivo di una vera unione europea? Qualcuno ha dei links? Io ricordo solo lo spauracchio delle tigri asiatiche, dei puma latinoamericani … e il famoso “ o si entra in Europa o l'alternativa è l'Africa”.
    Mi vergogno a dirlo ma se in quegli anni si fosse tenuto un referendum sull'adozione dell'euro, mi sarei espressa a favore ( per la serie I tacchini che votano per il Natale )

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  41. Peraltro mi chiedo come abbia fatto l'ex-ministro Visco a pensare che la Germania, in cambio della cessione di sovranità monetaria, “si sarebbe presa cura (??) del resto dell'Europa” . Preferenze gastronomiche a parte, gli italiani e i tedeschi non sognano certo nella stessa lingua ( al massimo comunicano in più o meno broken English) e non tifano per la stessa nazionale ! Anche un bambino capirebbe che si tratta di due condizioni necessarie (ma non sufficienti ) per la realizzazione di trasferimenti fiscali e la mutualizzazione dei debiti ( ovviamente un pelandrone con tanto tempo per dormire e guardare il calcio non merita comunque nulla !)

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  42. http://affaritaliani.libero.it/economia/euro_ue_referendum_merkel09082012.html

    Hanno fatto due conti ed hanno capito che se vogliono esportare devono pagare, ma stanno cercando di farlo digerire al popolo senza dire abbiamo sbagliato?

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  43. Posso aggiungere anche un'altra considerazione (dopo averle fatto I complimenti per il common touch, sa quello che dicono manchi a Mitt Romney) ?

    Capisco che “la lotta di classe”, checché ne pensino gli americani, è una costante storica e che la politica è un pacifico e legittimo strumento per la tutela dei propri interessi particolaristici, o ancora che no man is an island e che, parafrasando Madoff (Bernie ovviamente) “uno deve assumersi personale responsabilità dei personaggi che vota” (“delle proprie finanze” per restare a Madoff).

    Però un povero operaio che si alza la mattina subito per lavorare in fabbrica o un falegname che deve stare continuamente attento a non tagliarsi le dita o ancora un pensionato che deve cercare di rimanere autosufficiente a dispetto dei vari acciacchi di salute e malattie croniche più o meno invalidanti, avranno pur diritto, almeno in teoria, la sera, a vedersi una bella partita di calcio, a bere una birrozza al bar con gli amici, o semplicemente a dormire un pò di più, confidenti del fatto che alla tutela degli interessi nazionali e di uno standard di vita degno di un paese sviluppato ci pensaranno I loro, democraticamente eletti (porcellum, ovvero cooptazione, a parte) rappresentanti politici ( they should know better; in fondo hanno studiato in America, vantano curriculum più o meno prestigiosi, infarciti di vari Ph.Ds, e sono pagati profumatamente per farlo) ?

    O devono capire ( non ne metto in dubbio la capacità di riuscirci !!) I problemi di competitività legati all'accumulo dei differenziali di inflazione e/o la pericolosità, dal punto di vista della stabilità finanziaria e fiscale di un paese, degli investimenti diretti esteri e, in generale, di ripetuti e crescenti saldi negativi della bilancia dei pagamenti?

    Purtroppo non tutti hanno in famiglia, o nella cerchia di amici, qualcuno che possa spiegarglielo.

    Insomma quel che voglio dire è che il termine CRIMINE (qualche rivista preferisce parlare di “rottura del patto sociale”), tanto caro a Barnard, per descrivere quanto è successo e la situazione attuale, in fondo in fondo non è tanto fuori luogo, tenuto conto anche della grande sofferenza sociale ( non solo negli adulti, ma anche e soprattutto nei bambini) che questa crisi sta generando.

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  44. Sicuramente OT ma Professore mi perdoni l'insistenza, la tedio finalmente con la domanda esplicita proprio perché sono molto interessato al suo parere:
    Sarò monocorde, ma sarebbe così sbagliato pensare di approfittare dell'uscita dall'euro (forse) prossima ventura per adottare due monete in Italia con due banche centrali una per il Nord e una per il meridione?
    Sicuramente non è il momento adatto per parlarne perché già si fatica a far capire l'opportunità di uscire dall'euro, ma in linea di principio non sarebbe da cogliere questa palla al balzo per favorire anche la rinascita del meridione (salvo dotarsi naturalmente di opportuna classe poitica)?
    L'esperimento Italia sarebbe d'esempio a tutta l'"Europa dei popoli" a favorire lo sviluppo di tutti (anche degli "straccioni") invece dei singoli (tedeschi). Forse è un utopia, ma anche le utopie sono utili, e in fondo i "fogni fervono"!

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  45. http://www.economist.com/node/21560252

    Interessante. Discuti vari scenari di uscita senza troppi catastrofismi, ed elencando pro e contro. Si puo' essere d'accordo o no ma per lo meno e' scritto in maniera equilibrata, dicendo chi ci guadagna e chi ci perde facendo cosa.

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  46. Prof qui c'è Mundell che difende Monti: http://www.senato.it/notizie/RassUffStampa/120808/1irks0.pdf

    Da un macro di quel livello mi stupisce un'analisi del genere. Cioè il padre delle Avo nun c'ha capito un cazzo.

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  47. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/e-adesso-ingroiate-questa-berlusconi-a-liberation-sono-sempre-stato-assolto-sara-cosi-anche-42663.htm
    Della suddetta intervista, notare l'ultima risposta: cioè l'uscita dall'euro può solo essere brandita in chiave tattica ma non è pensabile perchè sarebbe un disastro.

    Questo per chiunque si facesse illusioni che da quella parte politica -così tanto "culturalmente" sussidiaria dell'agenda dei "valori" piddini- possa mai venire un minimo sussulto di libertà e dignità nazionali.
    E d'altra parte ricordiamo che il "soggetto" è un imprenditore che, principalmente, "importa" e a cui l'euro forte ha fatto molto comodo.

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  48. scusate per l'argomento ot
    ma vorrei dire due parole sul debito privato italiano
    e il professore se vorrà potrà correggermi

    non posseggo dati certi ma credo che le banche italiane hanno quasi sempre dato poco credito per il consumo o comunque in misura minore rispetto ai paesi anglosassoni o credito per speculazione immobiliare in misura minore rispetto ad altri paesi europei come spagna e portogallo
    mentre hanno sempre privilegiato il credito ILLIMITATO verso poche famiglie di imprenditori alcuni perchè guidavano aziende monopoliste altri perchè facevano capo ad aziende finanziarie e assicurative che tramite intrecci azionari ( sempre di minoranza ) paurosi o scatole cinesi che dir si voglia consentivano il controllo ai pochi eletti delle stesse erogatrici
    dunque il mio sospetto è che il nostro debito privato
    al momento sia ancora sotto lo zerbino

    i crediti di mediobanca per capirsi sono inesigibili come quelli dei mutui subprime o spagnoli , ma sono ancora li che passano di mano in mano ancora da metabolizzare ,
    quanto ci metteranno a diventare debito pubblico ?

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  49. Della serie "You gotta be fucking kidding me" presentiamo:

    Momentum grows in Germany for referendum on closer EU ties

    http://www.chicagotribune.com/business/sns-rt-us-eurozone-germany-referendumbre8790v2-20120810,0,5426670.story

    Se non ci fossero di mezzo paesi economicamente devastati mi metterei a ridere.

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  50. Questa te l'avranno già segnalata
    http://www.emilianobrancaccio.it/2012/08/10/inutile-vendere-i-palazzi-occorre-pensare-a-una-strategia-di-uscita-dalleuro/#more-3510
    Il problema della congiura del silenzio a livello politico permane..."la guerra continua" (almeno fino a che non ci sarà un intervento USA apertamente anti-germania e pro-occupazione\reflazione e la posizione del pd diventerà insostenibile persino davanti all'elettorato più ottuso)

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  51. Oggi mi sento in vena di cattiverie.

    Per quanto riguarda gli economisti e il loro ostinato insistere che 'l'euro fu cosa buona e giusta”, posizione comprensibile se ad esprimerla é qualcuno che lavora a Bruxelles, si può aggiungere che, agenda politica a parte, anche in America ci si chiede perché certi blasonati membri del mondo accademico (leggo che I loro manuali di economia sono approdati anche qui in Italia) abbiano scritto papers pieni di lodi per lo “stabile e redditizio” sistema finanziario islandese ( questo poco tempo prima del suo crollo), o sulla opportunità/necessità di non regolarmente I derivati e altri esotici prodotti della finanza creativa o ridimensionare le Too Big to Fails ( le banche rappresentanti, in caso di fragilità finanziaria, un rischio potenzialmente sistemico ).

    Un noto docufilm ( se non ricordo male Inside Job) parlava, a tale proposito, di PROSTITUZIONE INTELLETTUALE. Ovviamente si tratta di una prostituzione molto redditizia ( niente a che fare insomma con I trenta denari, un piatto di lenticchie, o qualche stravagante abito di buon taglio sartoriale nostrani).

    E' una prostituzione che, stando a quanto una certa stampa financial-gossipara riferisce, permette a chi la pratica, grazie ai dollari di strapagate conferenze e consulenze e ai fenomeni di sliding doors (porte scorrevoli = facili migrazioni) tra settore-pubblico - Academia/Università -Wall Street, lussi e frequentazioni di un certo tipo: gite in yatch, vacanze estive agli Hamptons e invernali ad Aspen, inviti, in Svizzera, al forum di Davos, matrimoni, in seconde o terze nozze, con giovani e attraenti giornaliste televisive, perma-tan, cioè abbronzatura perenne ( quella sul modello Lagarde, per intenderci), opposta alla “patina polverosa” (poco cool) di certi accademici più dediti ai libri che alla vita mondana...

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  52. Professore, sono nuovo, mi perdoni per il ritardo, per evitare di fare figuracce o chiedere cose inutili mi sto leggendo il blog ed ascoltando le interviste giorno per giorno sacrificando il tempo libero (seguo da circa tre settimane) arriverò ad un discreto livello di preparazione ma avrò perso amicizie e famiglia, lo so già. La mia domanda forse banale è quella del QUANDO: quando si romperà il giocattolo Euro? Certo è già rotto mi dice lei ma continuano ad usarlo con un po' di nastro (quello trasparente) e colla vinilica (abbondante). Allora se guardo al nostro Paese inguaiato vedo che di cartucce da sparare i nostri Traditori Patriotti ne hanno ancora così tante che l'agonia potrebbe essere protratta all'infinito: svendiamo le partecipate, 10 miliardi all'anno di oro, un po' di beni pubblici... Ma francamente, io temo che con questi giochini qui si vada a morite tutti con ancora l'Euro in saccoccia (sa io ho solo 33 anni). Allora cerco di capire, chiedo a lei, il sistema Euro in queste condizioni quanto può andare avanti? Faccio una ipotesi (così prenderò la prima bacchettata) e se questa Germania che esporta il 70% della sua roba in Europa, metti caso che a causa dell'impoverimento della periferia e zero accesso al credito sempre della periferia, si ritrovasse a non esportare più abbastanza...insomma se questi non san più a chi vendere la loro merce non rischiano di trovarsi anche loro messi male? Potrebbe essere questo il motivo futuro della caduta definitiva dell'Euro? Oppure la Gemania manterrà la linea corrente finchè sostenibile onde poi attuare un repentino cambio di rotta nel momento del bisogno (il loro)?

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  53. Dichiarazione odierna di Berlusconi sull'euro
    "Restare nell'euro. "L'ipotesi di un'uscita dall'euro è senza dubbio stata brandita da certi membri del mio partito in modo tattico per far cambiare direzione alla posizione tedesca.
    Ma nel Pdl riteniamo tutti che l'uscita dall'euro sarebbe un disastro", aggiunge Berlusconi.
    "Da parte mia - conclude - ho solo detto che di fronte all'intransigenza sulla disciplina di bilancio e al rigore, che sono obiettivi importanti ma insufficienti se non si prendono come controparte misure sulla crescita, il problema di un'uscita dall'euro finirà per porsi inevitabilmente, almeno per salvare la forza produttiva del nostro Paese".
    http://www.repubblica.it/politica/2012/08/10/news/casi_ruby_berlusconi_a_liberation_sono_sicuro_sar_assolto-40721791/?ref=HREC1-3
    So che qui nessuno spera in Berlusconi, ma la prima parte della sua dichiarazione che chiude con "l'uscita dall'euro sarebbe un disastro" mi ha messo i brividi.
    Però dopo, come reso un inchino obbligato ma poco sostanziale, il messaggio è diverso: "se non si prendono misure.." (prefigura un tentativo di mediazione, come a dire: bisogna mettercela tutta, ma se..) "il problema di un'uscita dall'euro finirà per porsi inevitabilmente".
    Ecco, l'ha detto senza sfumature: se mancano certe condizioni (e a sto punto è chiaro, lui sa che mancano!)l'uscita dall'euro è inevitabile almeno "per salvare le forze produttive del paese".
    E qui mi ricordo come il prof. Bagnai ha scritto che l'euro ammazza anche la piccola e media impresa e che l'elettorato di B. è in buona parte fatto di questa gente (e dei suoi dipendenti, aggiungo) e non di rentiers.
    Questa mia parafrasi forse più noiosa che puntigliosa non è un'ode a B o per riporre particolari speranze in lui, ma per notare che l'unico percorso vagamente realistico per un politico è questo: inchino preventivo per rassicurare, poi la simulazione di un tentativo di soluzioni diverse, infine ammettere che la via d'uscita (assolutamente non metaforica!) è una sola.
    Destino vuole che l'abbia detto lui. Ma qualsiasi politico con qualche ambizione di successo e che creda all'uscita dall'euro, non potrebbe dire diversamente, anzi potrebbe essere pure più cauto. E poi si troverebbe comunque contro forze inenarrabili.

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  54. Professore, sono nuovo, mi perdoni per il ritardo, per evitare di fare figuracce o chiedere cose inutili mi sto leggendo il blog ed ascoltando le interviste giorno per giorno sacrificando il tempo libero (seguo da circa tre settimane) arriverò ad un discreto livello di preparazione ma avrò perso amicizie e famiglia, lo so già. La mia domanda forse banale è quella del QUANDO: quando si romperà il giocattolo Euro? Certo è già rotto mi dice lei ma continuano ad usarlo con un po' di nastro (quello trasparente) e colla vinilica (abbondante). Allora se guardo al nostro Paese inguaiato vedo che di cartucce da sparare i nostri Traditori Patriotti ne hanno ancora così tante che l'agonia potrebbe essere protratta all'infinito: svendiamo le partecipate, 10 miliardi all'anno di oro, un po' di beni pubblici... Ma francamente, io temo che con questi giochini qui si vada a morite tutti con ancora l'Euro in saccoccia (sa io ho solo 33 anni). Allora cerco di capire, chiedo a lei, il sistema Euro in queste condizioni quanto può andare avanti? Faccio una ipotesi (così prenderò la prima bacchettata) e se questa Germania che esporta il 70% della sua roba in Europa, metti caso che a causa dell'impoverimento della periferia e zero accesso al credito sempre della periferia, si ritrovasse a non esportare più abbastanza...insomma se questi non san più a chi vendere la loro merce non rischiano di trovarsi anche loro messi male? Potrebbe essere questo il motivo futuro della caduta definitiva dell'Euro? Oppure la Gemania manterrà la linea corrente finchè sostenibile onde poi attuare un repentino cambio di rotta nel momento del bisogno (il loro)?

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  55. Buongiorno professore, volevo farle i complimenti per l'opera
    d'informazione e divulgazione di cui si è reso protagonista, nel mio quotidiano cercherò di pubblicizzare sicuramente la sua opera; questo ringraziamento nasce soprattutto dalla constatazione fatta ieri mattina ascoltando radio 1 ,in particolare nell'intervento del professor Masciandoro docente di economia alla Bocconi che oltre a sperticarsi in lodi imbarazzanti sul lavoro del tecnogoverno propugnava a forza 7 la ricetta del + europa,ebbene la constatazione riguardava ormai il fatto che per quanto i soloni si diano da fare ormai la verità mi scorre limpida e cristallina davanti agli occhi, nonostante loro, grazie a Lei.

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  56. http://www.youtube.com/watch?v=G8bdMekJcqg

    Dopo l'esilarante Bertolino, posso utilizzare il suo blog per fare tre domande, due di economia, la terza diciamo di “geopolitica” ( qui ne so ancor meno che di economia )?

    1) La spesa sociale della Germania comprende interventi di sostegno ai bassi redditi generati dal processo di moderazione salariale. Si tratta sia una forma surrettizia di finanziamenti statali, in barba ai trattati europei e mondiali di libero scambio, vero?

    2) Ho letto che le banche europee hanno utilizzato I fondi, a basso costo, ottenuti dalla BCE non solo per sottoscrivere I remunerativi ( e potenzialmente tossici ?) titoli del debito sovrano, ma anche per riacquistare, sotto la pari, le loro obbligazioni semi-junk, in scadenza al valore nominale ( considerato che tale debito è posseduto anche da investitori privati e istituzionali esteri, non sorprende che la liquidità non arrivi alle famiglie e imprese italiane, che ci siano problemi di misallocazione e “ intoppi nella trasmissione della politica monetaria della BCE” e che ne vogliano altro di cheap money ! ) Qualcuno ne sa di più?

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  57. "Un referendum sull'euro e sulla ristrutturazione del nostro debito è sempre più necessario".
    Scusate l'OT. Grazie per l'attenzione
    Vito Petrocelli, Matera
    http://www.beppegrillo.it/2012/08/spread_quota_12.html

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    1. Caro Vito, mi darai del superficiale, ma io nemmeno lo leggo. Dopo un colpo al cerchio delle politiche pinochettiane, con la rima in "azzo" e la rima in "demenza", il nostro ortottero eterodiretto dà un colpo alla botte del buonsenso... Solo che... Inutile far finta di essere democratici: se c'è una cosa sulla quale tutti (da Sapir a Bootle) sono d'accordo, è che dall'euro si deve uscire per decreto, certo non per referendum. Indire un referendum sarebbe il modo migliore per farsi massacrare dai mercati! Ma a questo i testi chi glieli scrive? Il mago Zurlì?!

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    2. Perché darle/ti (non so se usare il lei o il tu in questo blog) del superficiale? Non mi permetterei mai, sarebbe un insulto al buon senso che qui regna fortunatamente incontrastato.
      Non mi nutro solo dei testi e delle idee del ghost writer mago Zurlì (se no non sarei qui), volevo solo riflettere se è meglio uscire per decreto o per pronunciamento popolare...

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    3. Dammi quello che vuoi, accetto tutto (anche vecchie lire). Scherzi a parte: il problema rimane la cosiddetta schizofrenia dei mercati, i quali sanno benissimo quale sia il da farsi, ma se lo si annunciasse con anticipo si scatenerebbero per penalizzare il paese che prende la decisione. Quindi referendum direi di no: non lo abbiamo fatto per decidere la cosa sbagliata (entrare), non credo aggiunga molto farlo per decidere la cosa giusta (uscire). Piuttosto, un altro problema è se coordinarsi o meno con i partner europei. Bootle pensa che sia meglio. Sapir è per buttarla giù dura. Io sono abbastanza del parere di Sapir, anche perché ogni tentativo di coordinamento non fa che aumentare il rischio di spillover di notizie (vedi alla voce: i mercati ci attaccherebbero). Mi hanno fatto sempre tenerezza certi colleghi che dicevano (e forse ancora dicono): noi dobbiamo andare dalla Merkel e minacciarla bla bla bla. Certo: Davide contro Golia! Solo che la fionda ce l'ha Golia, e che le minacce sono le armi del minacciato. Prima si esce, e poi si tratta: la procedura è semplice: io nun te do i sordi, e tu nu' li piji. Manda la Wermacht, che Bagnai è già a passo Rombo sul Granatkogel che ti aspetta...

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    4. A proposito, a quell'articolo sull'uscita dall'euro seguiva subito dopo questo.
      L'unica via di uscita da una situazione che ci porterà alla catastrofe prima economica e poi sociale è la riduzione del debito e degli interessi annuali che dobbiamo onorare ...

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    5. Dunque il "...ma io nemmeno lo leggo" non vale sempre: ed è un'altra conferma al buon senso.
      A proposito, l'uscita per decreto sarebbe in effetti meno "spettacolare" (sai che ce ne facciamo di altro spettacolo di 'sti tempi!) e più efficace. Mi convince.

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  58. Carina l'usanza degli economisti americani di rivolgersi agli europei con la formuletta di rito sull'euro che ha salvato questo continente travagliato da secoli di guerre, devastazioni, carestie, locuste... devono pur dar prova d'inchinarsi formalmente agli usi e costumi locali degli indigeni.

    Mal gliene incolga se non lo fanno! Nel blog di Krugman, il post "Eurodämmerung", dove provava a fare il colpaccio e passare alla storia come quello che aveva predetto la fine dell'euro, ha attualmente come ultimo commento quello di un tale di Bangalore, India, che insinua sospettoso: "Or was this just fear-mongering by US media to destroy any possibility of the Euro emerging as an alternative to the USD?"
    Sarà, a me quest'invidia dell'euro, sempre evocata ma mai provata, ricorda tanto da vicino la fantomatica invidia del pene di freudiana memoria.

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    1. Posso dirti che il freddo dato statistico conferma la tua intuizione freudiana. Il database COFER ti insegnerà che il passaggio all'euro ha ridotto dal 20% al 14% la quota di valute europee nei portafogli delle banche centrali (cioè il forte euro dell'"uniti si vince" è stato considerato meno appetibile di marchi, franchi, fiorini e ECU presi separatamente). Il che, secondo me, la dice lunga.

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  59. Intervistato per “Libero” da Gianluca Roselli, Emiliano Brancaccio, alla domanda “davvero quello che era considerato impossibile fino a qualche mese fa, ovvero l’uscita dall’Italia dall’euro, ora è una possibilità reale?”, risponde:

    “Sì, perchè l’euro non ha raggiunto gli obiettivi per cui è stato creato. L’auspicato compromesso tra i paesi forti come la Germania da un lato e la Francia e l’area mediterranea dall’altro non si è mai realizzato. Gli Stati hanno interessi divergenti che non si riescono a ricomporre. E ognuno va per la sua strada. Così l’euro si configura sempre di più come un vestito tagliato su misura per l’economia tedesca. Che ne trae vantaggi a livello di competitività delle sue imprese a scapito dei Paesi periferici. Così la zona euro è fortemente sbilanciata in favore degli interessi dell’economia più forte. E la crisi lo dimostra, perché colpisce in modo asimmetrico: La Germania è toccata in misura minore, mentre altri vanno a picco”.

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    1. E lo dice come se fosse una grande scoperta, quando invece è il punto di partenza dell'analisi di qualsiasi economista minimamente informato! Qui vedi il talento del politico... Sta evidentemente cercando di fornire alla sinistra decotta e fascista dell'euro (sindacati inclusi) un argomento col quale salvare la faccia. Questo però chiude spazi, perché a me di tendere la manina a quella gente là non va proprio. E a voi? Pensate veramente che un'uscita dall'euro con la 'zdora, il Fognatore e gli assi da 30 denari ci regalerebbe un'Italia migliore?

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    2. No, come si fa? Questi hanno mandato a ramengo il concetto stesso di opposizione. A Bersani l'unica cosa che è venuta in mente per rendersi popolare in vista delle prossime elezioni è rivendicare che “noi siamo quelli dell'euro, siamo quelli dei governi Prodi, Amato”. Parallelamente la tv rintrona la popolazione a suon di frasi fatte, tipo “dobbiamo fare i compiti a casa”; “abbiamo vissuto al di sopra delle proprie possibilità”; “dobbiamo assicurare un futuro ai nostri figli”; “ce lo chiede l'Europa”, ecc. Non ho la sfera di cristallo, ma ho l'impressione che questa strategia “avvolgente” non darà i frutti sperati dal trio ABC.
      Da quando è arrivato Monti, Bersani si è mostrato in tutta la sua pochezza presenziando a convegni e simposi – uno più insignificante dell'altro –, all'unico scopo di farsi riprendere seduto tra Casini e Alfano. Come a dire: dopo che Monti vi ha tosato, torniamo noi.
      Temo che questi non abbiano capito che continuando su questa strada la situazione rischia di farsi ingovernabile. E questo mi spaventa... il vuoto politico c'è già. E in Italia c'è sempre un cavaliere o un professore pronto a riempirlo.
      Per me l'euro è finito l'estate scorsa, con l'attacco all'Italia. È un'idiozia pretendere di costruire un'unione mentre contemporaneamente si etichettano come Pigs un terzo dei suoi componenti, e si tenta di distruggere la seconda economia d'Europa.

      Adesso attendiamo le elezioni Usa. Immagino che lo zio Sam ci stia preparando un “servizio” che ricorderemo per un pezzo.

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  60. Ho poco da credere ma molto da sperare.

    Una speranza desiderata per il 35% di giovani cittadini NEET, per il 41% dei giovani laureati disoccupati e per tutti noi.
    Ho speranza nel tuo piano C, caro Alberto, quello che da il "senso" al "Inverno dello scontento".
    Leggo, con piacere, una possibilità tra gli ortotteri che escono su WSJ ... un "prezzo" che vale la "pena" di provare, un "senso" alternativo alle rime improponibili del .. cazzo.
    Da te riacquistato la "priorità" (quello che viene prima) che avevo dimenticato poi in "guerra" ho riguardato la storia che ci ha condotti alla liberazione e alla Costituzione di questo Belpaese.
    Forse vale la "pena" di dare sostanza tecnica prima che ideologica (a quella penseremo/penseranno ...): voi te, Borghi, Cesaratto, Brancaccio, Zezza, Pivetti ..., un comitato tecnico del CNL (comitato di liberazione nazionale).
    Credo importante.

    That's all, folks!

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  61. Sera pressò,l'ondivago Brancaccio pare aver scoperto l'acqua calda!
    http://vocidallestero.blogspot.it/2012/08/inutile-vendere-i-palazzi-occorre.html#more.

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  62. Mi spieghi qual'è la connessione tra il progetto EURO e il MES (testo integrale del trattato: http://www.european-council.europa.eu/media/582889/08-tesm2.it12.pdf ) ?

    Mia ipotesi:

    il MES è un "meccanismo" che serve a

    - socializzare le perdite degli istituti finanziari privati senza dare troppo nell'occhio: gli stati non "salvano" direttamente le banche ma diventano "soci" del MES (indebitandosi) e il MES, a sua volta, presta alle banche.

    e

    - ridurre progressivamente la sovranità degli stati dell'EZ in tema di politica economica e fiscale adottando la tecnica del memorandum: "se vuoi che ti raffreddo lo spread, devi fare QUESTA politica economia"

    Sono ipotesi sensate ?

    O è più complicato ?

    Non riesco ad inquadrare bene questo ultimo tassello (il MES) nel contesto generale della tua analisi della crisi (euro, abbattimento del rischio di cambio, afflusso incontrollato di capitali dal centro alla periferia, creazione di bolle di debito privato della periferia verso il centro, privatizzazione dei profitti, scoppio delle bolle, socializzazione delle perdite)

    Grazie mille,

    Sandro
    http://piazzaverdi.blogspot.it/

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  63. Salve, volevo condividere col prof. e con gli utenti questa mia suggestione. Stavo guardando questa immagine qua da cui si nota una certa simmetria temporale tra il prima e il dopo: prima dell'euro i titoli più alti sono i greci, seguiti da un blocco compatto che include Spagna, Portogallo e Italia, sotto abbiamo a scendere Irlanda, poi Francia e poi Germania. Nel dopo-euro di nuovo abbiamo in testa i greci seguiti dai portoghesi con la inattesa aggiunta degli irlandesi (che prima si piazzavano vicini alla Francia) poi Spagna e Italia,e infine Francia e Germania. Insomma a parte l'Irlanda mi pare che la classifica sia rimasta inalterata quindi sembra quasi che un elemento predittivo degli spread fosse già contenuto nella situazione pre-euro...
    La cosa paradossale è che l'Italia sembra addirittura aver guadagnato posizioni su Spagna, Irlanda e Portogallo, tutti paesi che hanno avuto risultati migliori dei nostri come crescita della produttività e crescita economica. Sembra quasi che la politica della paralisi economica di Tremonti (crescita 0 e produttività ferma) abbia avuto l'effetto di minimizzare i danni quando invece le politiche più orientate alla crescita (Irlanda, Spagna) abbiano compromesso maggiormente la situazione. E' plausibile questo punto di vista? C'è stata una qualche forma di consapevole lungimiranza da parte di Tremonti? (Sempre ammettendo che i governi abbiano avuto un qualche potere di determinare l'andamento economico del paese...)

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  64. Dal corrierone di oggi, FG & AA

    "Vendere vuol dire, ad esempio, collocare in Borsa tutta Terna (l'azienda che possiede la rete di trasmissione elettrica), tutta Snam Rete Gas, le Poste. L'argomento che sono aziende strategiche è risibile: davvero temiamo che qualcuno smonti i pali dell'alta tensione, i tubi del gas o gli sportelli postali, e li porti in Cina?"

    Questi signori sono palesemente a libro paga dei gruppi esteri interessati ad entrare con forza in Italia.

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  65. Scusi Prof. volevo pubblicare qui.

    Oscar Giannino in questo intervento su CHICAGO BLOG, dove io spesso intervengo, afferma la seguente cosa:
    …dalla politica italiana, che ha dissipato i sette punti di Pil l’anno di minori interessi sul debito pubblico regalatici dall’euro per otto anni…

    rispondo a Giannino:


    Giannino, mi scusi, non discuto sul fatto oggettivo che la politica italiana abbia “dissipato” ma dove ha visto, da quale documento ha rilevato 7 (sette) punti di PIL % regalatici dall’ euro? Le ripeto, questo documento di MEF (FIG.4 pag. 11) dice che all’ inizio del 1999 eravamo a circa 6,5 punti% di PIL, nel 2001, immediatamente prima di entrare in euro eravamo al 5,5%, da quel momento e fino al 2009, abbiamo pagato una media di 5 punti percentuali annui, oggi siamo ad oltre il 6%. Mi dice dove ha preso quei 7 punti di PIL risparmiati con l’ euro?
    Glielo chiedo con forza, perchè tutti i vantaggi spacciati dell’ euro, sono tutti lì e dato che questa informazione è falsa, ne deriva che la conseguenza è che l’ euro ci ha fatto invece perdere almeno 30 punti percentuali cumulativi di gettito fiscale, 4 punti percentuali di competitività ed almeno 11 punti di PIL per mancata competitività, cioè (1,6-0,54)x10 anni, dove 1,6 era la crescita media nel decennio pre euro e 0,54 è stata la crescita media dei 10 anni di euro. Le rammento che nel 2000 la crescita fu di + 3,7% e nel 2001 di 1,8% e di botto, dal 2002 passammo ai seguenti aumenti di PIL, anno per anno, 0,0-1,5-0,7; inoltre la Germania nel decennio pre euro, crebbe di 0,1 punti medi annui in meno di noi.
    Sto aspettando la risposta; lei cosa ne dice prof. Bagnai? Ho detto io balle?

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  66. Professore,
    non so se conosce questo film-documentario e se l'ha già segnalato.
    Secondo me merita un post.

    "Diario del saccheggio" di Fernando Ezequiel Solanas (che ha ricevuto l'orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino... non è paradossale?)

    http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&list=PL2093EA8DFBDC8B71&v=zAWivIQxuG0

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  67. Altre segnalazioni dalla mitica coppia Alesina-Giavazzi

    http://www.corriere.it/editoriali/12_agosto_12/i-compromessi-che-non-servono-alberto-alesina-francesco-giavazzi_78595748-e444-11e1-aec0-5580338e796b.shtml

    Cito testualmente:
    "Ma vendere davvero, non offrire agli investitori quote di improbabili polpettoni (qualche azione dell'Eni, un po' di Enel, qualche caserma, qualche azione di Finmeccanica)"
    "Vendere vuol dire, ad esempio, collocare in Borsa tutta Terna (l'azienda che possiede la rete di trasmissione elettrica), tutta Snam Rete Gas, le Poste."

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  68. Sto avendo un' estenuante scambio con un olandese sull'economist:

    http://www.economist.com/node/21560252

    Il quale e' arrivato ad affermare che in Italia i sindacati riescono ad avere salari tedeschi con una produzione come quella dello Zimbabwe.
    Ma i nostri piddini gli fanno un baffo.

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  69. Germania: commercio, verso sorpasso Cina
    In 2012 con 210mld dollari sopra i 203 mld dollari della Cina
    13 agosto, 12:05

    (ANSA) - BERLINO, 13 AGO - Nel 2012 la bilancia commerciale della Germania avra' un attivo di 210 miliardi di dollari (171 miliardi di euro), superiore a tutti gli altri Paesi al mondo.

    E' quanto ha previsto l'Istituto economico Ifo in uno studio commissionato dal quotidiano economico Financial Times Deutschland, secondo cui la Germania si lascera' alle spalle anche la Cina, che stando all'indagine chiudera' l'anno con 203 miliardi di dollari di attivo.

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  70. http://www.repubblica.it/politica/2012/08/13/news/lega_invita_monti_a_festa_con_lira-40881449/?ref=HREC1-8

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  71. A picco gli investimenti stranieri in Btp: -26% in un anno.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/13/a-picco-investimenti-stranieri-in-btp-26-in-anno/325097/#disqus_thread
    Analizzando i commenti si capisce il livello d'informazione (disinformazione) a cui e sottoposta la massa,pardon,gli italiani.
    Per fortuna non tutti,per fortuna.
    Mi sembrava un ottimo esempio di Goofinomics,anche se il blog e pieno fino al collo.
    Ottimo articolo Proof. !

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  72. http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-14/eurostat-intera-eurozona-recessione-122844.shtml?uuid=AbH9cNOG Tra le quattro maggiore economie dell'unione monetaria, la Germania continua a navigare in controtrend archiviando il secondo trimestre con una variazione trimestrale pari a +0,3%. Tiene la Francia aggrappata alla crescita zero. La Spagna ha accusato una flessione a -0,4%. Fanalino di coda l'Italia -0,7......
    Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/iBbTC

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    1. Un dato interessante, anche se provvisorio. Per avere il definitivo ci vorrà almeno un anno, e chissà se ce lo daranno in euro o in marchi. La cosa veramente interessante sarebbe vedere come si scompone, almeno dal lato della domanda, questo tasso di crescita.

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  73. Beh l'avevo citato io, Goethe, ma ai Censori del FQ non è piaciuta... e si che mi faceva tanto ridere l'esordio di Mefistofele ...

    Alex Xela Wrote
    (..)Va da se che alcuni dei commenti negativi al post del prof mi hanno ricordato ….

    L’IMPERATORE: Le parole di costui m’hanno un senso ambiguo che non riesce a persuadermi.
    MORMORII: A noi che importa di ciò? – Ciarlatanismo, alchimia, vecchie buffonate – non riusciranno mai, l’ho inteso a dire si spesso. – E quand’anche riuscissero! Burletta!
    MEFISTOFELE: Tutti compagni [1]! Si stupiscono, non vogliono credere alla grande scoperta! L’uno vaneggia cianciando di mandragore, l’altro vantando un cane nero! Scommettiamo che appena si sentiranno a prendere il piede, o a incespicare, si metteranno chi a lanciarmi sarcasmi, chi a vituperarmi come stregone! Voi tutti sentite il segreto fermento della natura, eternamente attiva, e come dalle sue profonde latebre sgorghi la vita in cerca della luce. Che se l’inquietudine v’agita le membra e non vi lascia star fermi al posto, oh allora scavate, vangate risolutamente; colà avvi il tesoro nascosto.

    [1] Meno male che Goethe non ha aggiunto.. “che sbagliano”.. per la peppa e la peppina … sarebbe stato veramente troppo…

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    1. Ma perché, la battaglia sul FQ continua? Fra un po' scateniamo un altro attacco: la terza testa dell'idra del luogocomunismo... il terrore...

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  74. Comunque sul FQ oramai è come tirare al piccione, a parte lo sparuto numero di TROLL che ivi insistono e che quindi non sono interessanti se non per la continua conferma che forniscono, e cioè che non vi sono obiezioni di sostanza alle tue tesi.

    Anche questo ho provato a farlo notare invitandoli a esporre un "razionale" alternativo, naturalmente un razionale basato su Teorie e fatti, non ipotesi e speranze, ma anche questo non è piaciuto ai Censori del Fatto.

    Buona continuazione delle Ferie!


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    1. Altro che ferie! Scarica la posta, che c'è del lavoro pure per te...

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    2. p.s.: il problema è che le mie tesi non sono mie, ma sono di economisti molto migliori di me. Mi fanno tenerezza quelli che pensando di confutare Bagnai si mettono contro Krugman, De Grauwe, Thirlwall, ecc. Poracci! Eppure basterebbe documentarsi un po', o semplicemente leggere quello che scrivo: io non ho mai preteso di essere originale!

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  75. Buongiorno professore, ha letto la risposta di Chiesa ad un suo potenziale elettore? Ma ci ha mai parlato con Chiesa?No, vero? Mi ricordo che in alcuni post precedenti non aveva speso esattamente delle belle parole per il soggetto, definto da lei "attendista"...Il problema lo vede oltreoceano e nella city,il buon Chiesa. Non negli squilibri delle belance commerciali all'interno della zona euro.Mah, chissà..Non pensavo che Giulietto Chiesa fosse così piddino, anzi mi suona proprio male definire così un omone baffuto e di doppiopetto vestito!

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    1. Caro roberto, di Chiesa me ne frega poco. Nomen omen. Per il resto, è la terza volta che mi mandi questo messaggio. Se non pubblico messaggi, vuol dire che ho altro da fare. In questo momento sto scrivendo un libro sulla crisi, ad esempio. Se insisti, mi intasi semplicemente la coda di moderazione, il che, considerando che sono in un posto con poca banda pagata a caro prezzo, ottiene solo il risultato di farmi incazzare. Come sai, non ce n'è bisogno, quindi, come dire, se per il futuro tu volessi regolarti te ne sarei grato...

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  76. @Prof.
    non so se le interessi la cosa.. ma il più grande coach di sprint della storia ha attinto da altri grandi coach (nei tre pilastri principali delle sue idee).
    nella vita mica bisogna essere per forza originali! saper assemblare è un pregio insomma

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  77. OT ma non troppo.

    Succosa citazione di Noam Chomsky riguardo Adam Smith, che corrobora, se ce ne fosse bisogno (sì, per piddini e liberisti bivalve è necessario: la decostruzione di una fede è un processo lungo e noioso), cose dette da te e anche da Riccardo Bellofiore (non ricordo dove di preciso, scusate).

    Tratto da Education is Ignorance (l'educazione è ignoranza), estratto da Class Warfare, 1995, pp. 19-23, 27-31 (traduzione mia):

    «Non ho fatto alcuna ricerca su Smith. L'ho solo letto. Non c'è nessuna ricerca. Basta leggerlo. È pre-capitalista, una figura dell'Illuminismo. Disprezzava ciò che noi chiameremmo capitalismo. La gente legge frammenti di Adam Smith, le poche frasi che insegnano a scuola. Tutti leggono il primo paragrafo de La Ricchezza delle Nazioni, dove si parla di come è meravigliosa la divisione del lavoro. Ma non molte persone arrivano al punto, centinaia di pagine più avanti, dove dice che la divisione del lavoro distruggerà gli esseri umani e trasformerà le persone in creature tanto stupide e ignoranti quanto è possibile per un essere umano esserlo. E quindi in ogni società civile il governo dovrà prendere alcune misure per evitare che la divisione del lavoro arrivi alle sue estreme conseguenze.»

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  78. "Sono in un posto con poca banda pagata a caro prezzo". Vede, Profe, più si va al Nord, più ci si avvicina agli alemanni, e più i servizi costano (per gli italiani che vivono al di sopra delle loro possibilità). Mi sa che i compiti deve tornare a farli a casa, così vogliono Loro.

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  79. Buonasera prof. Bagnai, da diversi giorni, leggo il suo blog, alcuni posti li ho riletti diverse volte, in quanto non avendo alcuna base di economia (studi classici e compagnia bella) sono un pò lenta di comprensione.

    Ammiro l'impegno che dedica a coltivare questo spazio di informazione, e per me è stato molto utile a capire certi meccanismi.

    Da tempo ho iniziato ad essere critica nei confronti dell'informazione che passa nei canali televisivi, ma da quando questi hanno iniziato a trattare la crisi, l'euro, Monti, debito pubblico ecc... ho avvertito maggiormente la spiacevole sensazione di essere in un "regime" senza essere in un "regime".

    Vorrei sapere cosa sta succedendo, dove stiamo andando, cosa ci aspetta domani, vorrei assistere a un serio e ricco dibattito intorno all'euro, ma non lo trovo, lo devo cercare io sulla rete, così mi sono imbattuto nel suo blog, come in altri che trattano l'argomento.

    Qualche giorno fa ero nella mia stanza cercando d seguire un suo video con tanta pazienza, perchè il mio pc andava continuamente crash (ma veramente quanto è prolisso lei!! è con simpatia che lo dico), in cucina la TV era accesa su un telegiornale Mediaset, nel TG di prima serata stavano trasmettendo un servizio sui gatti che soffrono il caldo!! A me piacciono i gatti, ma in questo momento le mie priorità sono altre.

    Tutto questo per dirle che oggi ho avuto la sorpresa di vedere in collegamento su Unomattina addirittura Lidia Undiemi, l'argomento era "appetibile": si commentavano le notizie di oggi: il fatto che in Germania il percorso del fondo salva stati aveva avuto un rallentamento e che la scadenza di settembre era rimandata, e la decisione del governo di vendere i beni dello stato.
    Non potevo credere ai miei occhi, dare a Lidia Undiemi la possiblità di esprimere la sua opinione su simili argomenti.

    Come è finita? E' stata interrotta alla prima frase "vorrei prima spiegare i motivi di questa crisi..." ha avuto appena la possibilità di dire che la vendita dei beni del demanio avrebbe inciso per una piccolissima parte sul debito pubblico, e poi altre due parole sulla forza in Germania dell'azione dei cittadini e degli economisti euroscettici.

    Mi ha irritato il modo in cui è stata ripetutamente interrotta, che senso aveva portarla in televisione tramite un collegamento e poi zittirla? ma mi ha fatto piacere vederla, in fondo come ha detto Italo Calvino "il segreto per vivere nell'inferno è trovare in mezzo all'inferno quello che non è inferno e dargli spazio".

    Ho finito con una citazione erudita per essere all'altezza dell'ambiente.
    Mi scusi per questo intervento OT, e poco conciso, non mi offendo se lo cestinerà, conosco le regole del blog ma avevo bisogno di scriverle.
    Buon ferragosto.

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  80. Prof., a me chi invoca le minacce fa sorridere..
    mi spiego: se uno non esce e non ne ha intenzione non è credibile!

    PS: meglio avere un'Europa con più monete in maniera che ognuno si coltivi un po' più il proprio orticello senza usurpazioni..

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  81. Professore scusi,

    Sto cercando di ricostruire il grafico in figura 1 ed arrivare al 2011.
    Come ha ottenuto il valore sull'asse Y?
    Exports-Imports della voce total trade in goods in thousands of USD nella sezione:

    STAN Bilateral Trade Database by Industry and End-use category MetaData

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    1. Non ho usato STAN, ho usato CHELEM, che però normalmente è sincronizzato con COMTRADE e anche coi dati OCSE (partono tutti dalle fonti nazionali). Si tratta del saldo merci e servizi, in miliardi di dollari. Hai valori diversi?

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    2. Come le dicevo sono andato sul sito OCSE (e dopo che lo ha suggerito anche su COMTRADE)
      Per l'OCSE questo e' stato il percorso che ho seguito:

      http://stats.oecd.org/
      Bilateral trade by industry nel menu' a sinistra (Italia-Germania)
      Voce Total trade in goods (mld USD) (exports-imports)

      Ho comparato il mio valore del 2007 (64-86=-22) col suo (-30). Lei pero' ha incluso anche i servizi non solo le merci, quindi la discrepanza potrebbe essere data da questo.
      Ma io una voce che dicesse services da qualche parte non sono riuscito a trovarla.
      Su COMTRADE non so come ottenere il valore totale dei beni e servizi scambiati, ma riesco solo ad ottenere il valore di USD scambiato per singoli settori (e.g. agricoltura).

      Mi sto interessando perche su voci della Germania hanno pubblicato un articolo che dice che l'export ExtraUE della Germania e' aumentato. Ed alcuni siti usano questo dato per dire: vedi che la Germania non fa fortuna sulla UE.

      48 su voci della Germania ha fatto notare che
      1) l'euro si sta svalutando
      2) Anche il commercio Italiano extraUE e' aumentato

      Se ha tempo e puo' suggerire come trovare le informazioni che mi servono sul sito OCSE o COMTRADE, grazie. Se questo le impiega troppo tempo (e connessione) e non puo' farlo grazie comunque, comprendo le difficolta'. La storia in ogni caso fara' il suo corso.

      P.S. Nel caso abbia la possibilita' di aiutarmi potrebbe darmi le voci da cercare in Inglese.

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  82. @diecidimento:
    dovrebbero trasferire ingenti somme al "sud" come si faceva da noi.
    anche con forme differenti (tipo emissione di debiti pagati dalla BCE).
    ma OVVIAMENTE NON SI FARA'.
    per come la vedo io, l'obiettivo tedesco è quello di rastrellare tutto.. dopo che lo faranno a cosa gli importerà ritornare al marco?

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  83. Diciamo che questo post spiega (un minimo) il perché Roubini da un po' di tempo a questa parte se ne esca con queste affermazioni:

    http://www.youtube.com/watch?v=AfrZi296zd0

    E qui - faccio notare - c'è tanto il "più Europa" che "l'Italia non ce la farebbe mai da sola".
    E vabbè, perdoniamogli il luogo comune.

    Ma dire certe cose di Monti è davvero troppo:

    http://giovannitaurasi.wordpress.com/2012/07/21/il-destino-del-professore-di-nouriel-roubini-da-la-repubblica-del-21-luglio-2012/

    Chiedo quindi a Bagnai: o Repubblica si inventa le cose, oppure fino a che punto ci si può richiamare a Roubini come ad un economista che sottolinea i limiti dell'euro, se poi spara certe minchiate (scusate il termine tecnico)?

    O Roubini c'ha i periodi tipo Picasso, o forse sono io che non ci capisco una mazza (ipotesi comunque da non scartare...).

    In attesa che qualcuno mi illumini, io provo a raccapezzarmi guardando questo:

    http://www.youtube.com/watch?v=OhWM_0yZ17c


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  84. Caro Prof. Bagnai, due domande.

    1) Il caso del'Islanda (http://www.tradingeconomics.com/charts/iceland-current-account-to-gdp.png?s=islca2gdp) non ci insegna che anche con un cambio flessibile è possibile il formarsi di ingenti afflussi di capitali esteri che facilitano il formarsi di deficit correnti insostenibili (arrivati a sfiorare quasi il 30 percento del Pil nel 2009)? Quali strumenti avevano a disposizione la banca centrale ed il governo islandese per disincentivare i cittadini islandesi a contrarre quella enorme mole di debito estero (oltre a mettere sotto controllo l'afflusso di capitali esteri)?

    2) Anche Krugman, nel suo blog (http://krugman.blogs.nytimes.com/2011/10/21/why-not-the-worst/) sostiene che la svalutazione della corona islandese è stata più performante rispetto alla svalutazione interna della Lettonia (soprattutto per la rapidità del taglio delle retribuzioni islandesi in Euro, che hanno fatto recuperare la competitività senza i tempi lunghissimi che in Lettonia hanno portato ad una disoccupazione e ad una recessione da record, oltre che ad una emigrazione di un decimo della popolazione, con un recupero del Pil di molto più lento rispetto a quello islandese). Converrebbe anche all'Italia l'uscita dell'Euro, la conversione del debito estero in nuova moneta nazionale e la conseguente svalutazione al posto della "svalutazione interna" (che poi credo sia il vero significato della parola magica "riforme") consigliata da Germania & soci (nella speranza, quella del PD e delle forze che sostengono l'attuale governo con ministri non parlamentari, che i paesi nordici concedano gli Eurobond, una centralizzazione del bilancio comunitario che compensi gli squilibri commerciali con trasferimenti dal nord verso sud, cosa, per altro, poco probabile)?
    Infine, che parte sta avendo la concessione da parte dell'Fmi all'Islanda di istituire uno stretto controllo sui movimenti di capitale nel frenare l'aumento dei tassi d'interesse nominale?

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  85. @Marco
    il grafico mostra la temporaneità dei vantaggi dell'euro.
    e cmq i tassi vanno visti sempre in base alle proprie caratteristiche (inflazione, crescita, indipendenza più o meno marcata della propria BC).
    inoltre la reale differenza non sono stati i tassi di interesse del debito pubblico ma quelli del settore privato che hanno mantenuto lo spread e che hanno portato francesi e tedeschi a invadere i PIIGS.
    e questo è spiegato alla grande dal ciclo di Frenkel (tenendo conto che i creditori sapevano che potevano contare di cambi fissi dati dall'euro!).

    ad ogni buon conto la figura mostra che i matrimoni tra persone non affini sono destinati a morire specie quando questi riguardano l'economia (beh, nella vita la fantasia regna sovrana)

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  86. @Mens Andrea
    Era partito bene ma poi ha fatto 3-4 salti logici e temporali.
    ma sa, ha mai visto una donna soddisfatta da un uomo che salta preliminari e rapporto e arriva subito all'orgasmo?
    uhmmmmmm
    ci riprovi la prossima volta mettendo tutti i puntini.
    e vedrà che la casta arriva per ultima.
    anche perché, per parlare di casta bisogna spiegare un bel po' di fenomeni storici

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